La Statale 36 è la strada più trafficata al nord
Un record decisamente poco piacevole per i tanti automobilisti che spesso sono in coda
La Statale 36 è la strada più trafficata al nord. A certificare una “sensazione” che sicuramente gli automobilisti lecchesi, brianzoli, valtellinesi e comaschi i hanno già, è l’Anas, ovvero l’ente che gestisce la Super.
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La Statale 36 è la strada più trafficata al nord
Anas infatti ha reso noti i dati relativi ai flussi di traffico, nel mese di ottobre, su tutta la rete italiana. Ebbene è emerso che, per quanto riguarda il comparto del nord il flusso maggiore di veicoli il mese scorso è stato registrato proprio sulla Super. Il punto di rilevazione è circa al chilometro 49 della strada, ovvero all’altezza di Lecco. In particolare il picco è stato registrato il 31 ottobre quando sono transitati 77.847 mezzi. Un numero davvero impressionante di veicoli che passano da Lecco per raggiungere Valtellina o Brianza.
I volumi di traffico
In generale secondo Anas il traffico è comunque in diminuzione a ottobre 2018, rispetto al mese precedente, sul campione della rete stradale e autostradale di oltre 27 mila km ). L’Indice di Mobilità Rilevata (IMR) dell’Osservatorio del Traffico ha infatti registrato un calo del 5%. Flessione del 3% anche a paragone con ottobre 2017. Scomponendo le percentuali all’interno delle macro-aree, i dati di traffico dei veicoli totali sono così distribuiti: il confronto con settembre 2018 mostra una decremento del traffico su tutto il territorio: -2% al Nord e al Centro, -9% al Sud, in Sicilia e in Sardegna.
I camion
Bilancio complessivamente positivo sul fronte del trasporto merci, ottobre segna infatti un incremento nel segmento dei mezzi pesanti rispetto al mese precedente del 3%, con un picco dell’8% al Centro. Seguono con un +3% il Nord e il Sud con un +1%. Flessione invece per la Sicilia (-1%) e la Sardegna (-2%).
Come funziona il sistema automatico di rilevamento statistico del traffico
Il sistema automatico di rilevamento statistico del traffico, costituito da oltre 1.150 sezioni di conteggio, è distribuito sull’intera rete Anas: tutti i sensori inviano i propri dati ad un sistema di monitoraggio centralizzato denominato PANAMA (Piattaforma Anas per il Monitoraggio e l’Analisi), che provvede alla verifica ed elaborazione dei trend dell’Indice di Mobilità Rilevata.
L’affidabilità dei dati acquisiti è assicurata da una serie di processi di controllo; in particolare due step automatici di controllo garantiscono la consistenza e coerenza del database. Il primo processo ha il fine di evidenziare problemi all’interno del file inviato dalla stazione di rilevamento locale. A valle di tali verifiche eventuali errori di coerenza, impossibili da correggere, rendono il file inutilizzabile e quindi rifiutato dal sistema.
Una volta che i dati vengono caricati nel database, PANAMA esegue il secondo step, costituito da varie procedure per la valutazione dell’affidabilità dei dati aggregati, non eliminando i dati inseriti, ma classificandoli attraverso un parametro che ne qualifica la coerenza rispetto a alcune situazioni reali che possono capitare. Tale parametro permette di escludere i dati incerti dai valori che concorrono ai calcoli delle misure desiderate.
La veridicità dei dati acquisiti, ovvero la capacità dei sensori di rilevare la realtà effettivamente in transito nella sezione, viene inoltre valutata dal personale Anas con controlli campionari effettuati attraverso un rilievo a vista. Il personale Anas utilizza una tecnologia che permette l’acquisizione di video dei veicoli effettivamente in transito sulla sezione con la sovrapposizione simultanea della stringa di dati rilevati dalla centralina locale. Il filmato viene successivamente visualizzato in ufficio, fase nella quale si rilevano tutti gli errori sia di conteggio sia di classificazione, e quindi si valuta la bontà del dato restituito in automatico rispetto la realtà su strada.