La Corte dei Conti sequestra a Formigoni auto, immobili e vitalizi... ma non il conto "in rosso"
Il Celeste aveva fatto ricorso contro le confische ma ha ottenuto un "vittoria di Pirro".
La Corte dei Conti sequestra a Formigoni auto, immobili e vitalizi… ma non il conto “in rosso”. L’ennesimo capitolo della vicenda dell’ex governatore di Regione Lombardia Roberto Formigoni, lecchese doc, è legato a doppio filo all’ultima condanna ricevuta dal “Celeste” per corruzione, ma anche alle richieste di “risarcimento” chieste dalla Procura regionale.
La vicenda Maugeri
Facciamo un passo indietro. A giugno infatti i Pubblici Ministeri amministrativi avevano chiesto il sequestro dei beni del Celeste, circa 5 milioni di euro, per la vicenda Maugeri. Inchiesta che, dal punto di vista penale ha portato alla pesantissima condanna ( 7 anni e mezzo di carcere) dell’ex governatore accusato di aver ricevuto oltre 400mila euro, tra contanti, orologi, spese per viaggi tra il Sudafrica e la Croazia e il noleggio di jet e barche da Guarischi, per conto di un imprenditore, in cambio dello sblocco di stanziamenti. A questi 400 mila euro per altro vanno “sommati”, secondo i giudici i benefit che la Procura ha quantificato addirittura in oltre 6 milioni di euro.
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Le richieste della Procura Regionale
A metà agosto poi la Corte dei Conti aveva accolto la richiesta dei pm disponendo di fatto il sequestro. Ma non è finita qui perchè anche la Procura regionale si è fatta avanti a batter cassa considerato il danno erariale subito dalla Regione che è stato quantificato in quasi 60 milioni di euro.
Il ricorso del Celeste
Ma Formigoni, con i suoi legali ha intentato la via del ricorso contro il sequestro, come si legge oggi sul Corriere “di tre automobili, della proprietà di porzioni di sei immobili di famiglia, dei vitalizi da ex consigliere regionale e da ex senatore di Ncd (al quale aveva rinunciato) e del conto corrente nella Banca popolare di Sondrio”.
La Corte dei Conti sequestra a Formigoni auto, immobili e vitalizi… ma non il conto “in rosso”
E quindi? Vittoria di “Pirro” per l’ex numero uno di Regione Lombardia. Come detto infatti i giudici che si sono espressi in merito al suo ricorso hanno confermato tutte le confische tranne quella relativa al conto corrente… che è in rosso!