In maratona spingendo il passeggino con la figlia a bordo STORIE SOTTO L'ALBERO

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In maratona spingendo il passeggino con la figlia a bordo STORIE SOTTO L'ALBERO
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(Cantù) Correre per 42 chilometri spingendo il passeggino con a bordo la propria bambina. E’ quello che farà Luca Guglielmetti, 34 anni. Domenica partirà dopo tutti gli altri alla Milano Marathon 2018. Con lui ci sarà anche la figlia Stella, di soli 8 mesi. Siederà all’interno di un passeggino speciale, da running, concepito per la massima sicurezza della piccola e dotato di ammortizzatori particolari per non stressarla durante la corsa.

In maratona spingendo il passeggino con la figlia a bordo

Solitamente la partecipazione con un passeggino non consentita agli atleti. In questo caso lo è per espressa volontà degli organizzatori dell’importante manifestazione podistica.
"A una condizione, però - ha raccontato Luca - E’ previsto che io parta spingendo il passeggino solo dopo lo start di tutti gli altri partecipanti. Così da consentire di correre a tutti, me e mia figlia compresi, senza creare situazioni di pericolo". Il canturino è un amante della montagna, della natura e della corsa. Negli ultimi anni ha partecipato a diverse gare di trail running e ultra trail, facendo peraltro parte del team degli Asics FrontRunner. Tra le sue imprese c’è stata anche la Asics Beat the Sun, ossia la staffetta attorno al Monte Bianco alla quale ha partecipato nel 2016 come unico amatore italiano. Nella sua carriera non ha tuttavia mai completato una maratona.

Perché farlo per la prima volta, allora, spingendo un passeggino? A spiegarlo è stato lo stesso Luca. "L’iniziativa risponde a un progetto ben preciso che ha questi tre obiettivi principali: i bambini non come limite ma come opportunità di allenarsi in modo nuovo. Quindi una nuova opportunità per mamme e papà per prendersi del tempo per il loro benessere fisico e mentale, anche attraverso allenamenti “in famiglia”. Detto in altri termini, è diffusa la convinzione che i figli rendano più difficile la pratica sportiva. Cosicché spesso si dice che, dopo la nascita di una bambina o di un bambino, papà e mamma hanno messo qualche chilo di troppo proprio perché hanno interrotto più o meno drasticamente le attività sportive. La corsa con il passeggino particolare che farò domenica è la dimostrazione che tutti questi presunti ostacoli possono essere superati. Cosicché i neo genitori non devono abbandonare le loro passioni".

In vista della gara di domani, Luca Guglielmetti nei giorni scorsi si è allenato con la figlia, anche per verificare la "tenuta" della piccola.
"Devo dire che le prove sono state assolutamente positive. Io ho modo di controllarla attraverso una finestrella di cui è dotato il passeggino. Per buona parte dei chilometri che ho percorso ha dormito. Nel momento in cui si è svegliata, le ho parlato nuovamente attraverso la finestrella. E’ sempre stata serena, tranquilla e sorridente. All’interno di quel passeggino, ampiamente diffuso soprattutto nel nord dell’Europa, viaggia in piena sicurezza".

Mamme e sportive

L’emozione che vivrà Luca a tagliare il traguardo dopo 42 chilometri di corsa con la sua bambina nel passeggino sarà sicuramente eccezionale. Tuttavia non sarà l’unico a provarla. Perché la dimostrazione che è possibile praticare sport con costanza anche dopo la nascita del figlio non arriverà solo dal papà. Ma anche dalla mamma Karen Pozzi, 31 anni. La proprietaria del blog karensport.it ha organizzato infatti una staffetta per neo mamme, che parteciperà anch’essa alla Milano Marathon. Con lei ci saranno altre tre giovani madri canturine, vale a dire Alice Cappelletti, Daniela Gentile e Cristina Muscolino. Ciascuna di loro sarà impegnata in una delle quattro frazioni della Milano Marathon.

Anche in questo caso, il messaggio che queste atlete vogliono trasmettere è quello di dimostrare come è possibile essere mamme e anche sportive. Tanto più a seguito di un parto, per il quale spesso risulta necessario svolgere attività fisica per riprendere confidenza con il proprio corpo. Tutto questo per dimostrare una volta di più come fare le mamme non equivale ad abbandonare le proprie passioni.

(Giornale di Cantù sabato 7 aprile 2018)

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