Triangolo d'amore... ma solo per lavoro STORIE SOTTO L'ALBERO
Il Giornale di Cantù regala ai lettori di Giornaledicomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2018 sulle pagine del nostro settimanale.

(Cantù) Come tenere insieme le componenti di un matrimonio "finito" e di uno nuovo e felice? Il segreto va chiesto ad Anna Zaccaria, 63 anni, titolare del bar Station, ubicato davanti alla stazione della frazione di Asnago. Dopo essersi separata 20 anni fa dal suo primo marito, Rocco Paternò, 68 anni, ha convissuto e poi si è sposata con Luigi Cornacchia, 40 anni. Ma non sono volati piatti e bicchieri in liti furibonde, come spesso si vede nei film. Tutti e tre, infatti, insieme alla figlia, Tecla Paternò, 37 anni, nata dal primo matrimonio, lavorano all’interno del bar. Non solo. Sino a quando non è rimasta incinta, vi ha lavorato anche la nuova compagna dell’ex marito.
Il triangolo... Sì ma solo per lavoro
A raccontare il segreto di questa unione è la stessa Anna Zaccaria: "Tutto ha avuto inizio quando io e il mio primo marito abbiamo preso in gestione questa attività, all’interno della quale ha lavorato mio figlio Ramon dopo aver fatto la scuola di barman. Purtroppo però lui è venuto a mancare prematuramente nel 1998 a 27 anni. Per poter continuare l’attività, Rocco ha lasciato l’attività artigianale che portava avanti e mia figlia Tecla, appena sedicenne, ha abbandonato i suoi studi. Io mi dividevo tra questa attività, della quale ho sempre curato l’aspetto amministrativo e organizzativo, e l’attività di truccatrice che svolgo a Milano". Poi una ventina di anni fa la coppia si è separata. "Si trattava di decidere se, terminato il rapporto “privato”, era possibile proseguire quello professionale.
Siamo stati tutti d’accordo e nel bar hanno continuato a lavorare il mio ex marito e mia figlia". Nel frattempo Anna Zaccaria ha iniziato a convivere con Luigi Cornacchia, con il quale si è sposata 11 anni fa. "E’ più giovane di me di 23 anni e questo ha fatto molto parlare in città. Ma poi la gente ci conosce e devo dire non ci ha fatto mai mancare la vicinanza e l’affetto. In ogni caso, all’interno del bar è poi emersa la necessità di prendere una persona di fiducia. Io ho proposto Luigi e tutti sono stati d’accordo".
Una scelta vincente
Ed ecco quindi che dietro al banco si alternano oggi, Anna, Rocco, Luigi e Tecla. "E’ stata una scelta vincente perché Luigi, che è anche un artista, ha portato molte novità all’interno del bar, organizzando molti eventi culturali che hanno animato la frazione. Vista la differenza di età, qualche volta scambiano Luigi per mio figlio. Una volta mio marito, rivolgendosi a un amico di fede islamica, gli ha detto quanto era stato fortunato ad avermi sposato. Lui mi ha guardata e, ridendo, ha risposto: “Mica tanto”. In realtà quella energica e iperattiva sono io. Tanto è vero che ho appena aperto una azienda di produzione di creme proprio qui a Cantù, che si chiama “Alchimia Creme”: i miei prodotti oggi sono in vendita alla farmacia Sonvico in via Matteotti. Per quanto riguarda il bar, il nostro sogno è quello di trasformarlo in un luogo di aggregazione di artisti di qualsiasi genere. Stiamo lavorando per raggiungere questo obiettivo".
(Giornale di Cantù sabato 27 ottobre 2018)