Polemica sul ramadan, il Pd: "Stessa pantomima di un anno fa, tanto poi la Lega deve fare dietrofront"

I consiglieri dem: "A Como la Lega cavalca sempre le stesse battaglie tranne poi perderle".

Polemica sul ramadan, il Pd: "Stessa pantomima di un anno fa, tanto poi la Lega deve fare dietrofront"
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“Puntuale come ogni anno arriva la sceneggiata della giunta comunale sulla concessione degli spazi ai cittadini islamici per la preghiera del Ramadan” attaccano Stefano Fanetti, Patrizia Lissi e Gabriele Guarisco, consiglieri comunali del Partito Democratico, dopo la presa di posizione della Lega comasca e della vicesindaco Alessandra Locatelli.

Polemica sul ramadan: "La libertà di culto è un diritto garantito"

“Ci pare appena il caso di ricordare al Carroccio e ai suoi esponenti che la stessa pantomima si era ripetuta esattamente un anno fa quando la comunità islamica aveva chiesto spazi a Muggiò. Per non parlare della festa del sacrificio: se ne era fatto un gran parlare, ma alla fine, siccome in Italia è proibito ammazzare animali in pubblico, tutto si risolveva con una normale celebrazione” continuano gli esponenti dem.

Insomma, “a Como la Lega cavalca sempre le stesse battaglie tranne poi perderle, perché alla fine, ogni volta, è costretta a concedere gli spazi, visto che queste persone non fanno nulla di male o di illegale – continuano Fanetti, Lissi e Guarisco –. Ma ogni volta bisogna ripetere la stessa vergognosa pagliacciata. È la politica più rozza e meschina: individuare un nemico e ingigantire, o inventare, i problemi per coprire insipienza e mancanza di idee. Quando comincerà la Giunta a risolvere i problemi veri dei cittadini?”.

Sul tema interviene anche il segretario cittadino Tommaso Legnani: “Poiché la libertà di culto è un diritto garantito, se coloro che richiedono lo spazio agiscono, come hanno fatto gli altri anni, nella legalità e utilizzando i canali corretti, non c'è alcun motivo per vietargli alcunché e anzi sarebbe un gesto proprio scorretto. Tant’è che, regolarmente, la Giunta ritorna sui suoi passi. Perciò, sarebbe ora che i leghisti capissero che si rendono addirittura ridicoli agli occhi dei comaschi. Alla terza figuraccia chiunque la smette. Sappiamo, però, che quest’anno c’è una ghiotta occasione in più: le elezioni alle porte. Impossibile astenersi da azioni populiste e discriminatorie, con il rischio di perdere qualche voto”.

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