Tangenti in Lombardia: anche il governatore Fontana sarà sentito dai pm
Il presidente sarebbe indagato a sua volta con l'ipotesi d'abuso d'ufficio.
C’è uno sviluppo inatteso il giorno dopo lo scoppio del caso tangenti in Lombardia. Nell’indagine su un sistema corruttivo articolato che ha portato all’arresto 28 persone (43 le misure cautelari in totale, 95 gli indagati), compresi diversi politici soprattutto in quota a Forza Italia, il nome del presidente di regione Lombardia Attilio Fontana era inizialmente dato solo come parte lesa, vittima di un tentativo di corruzione. Ma il governatore è anche indagato a sua volta con l’ipotesi d’abuso d’ufficio: è già stato fissato per lunedì, 13 maggio 2019, il primo incontro con i pm.
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Fontana sarà sentito dai pm
In sostanza l’ex sindaco di Varese sarà sentito dai pm per aver cercato, ancora ad indagini in corso, di raccogliere notizie. Leggerezza o anomalia, si vedrà. Mentre sulla tentata corruzione ai danni di Attilio Fontana gli inquirenti hanno raccolto prove contro l’ex coordinatore provinciale varesino di Forza Italia Gioacchino Caianiello, che al governatore avrebbe fatto una “proposta indecente”, prospettando uno scenario che avrebbe favorito l’avvocato e socio di studio legale di Fontana, il forzista consigliere regionale uscente Luca Marsico, con l’obiettivo di favorire consulenze grazie alla promozione in Regione, su una poltrona dirigenziale, di un altro manager.
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