Battisti, 20 anni dalla morte. "Fui il primo ad ascoltare "Il mio canto libero""
Il ricordo di Mario Marelli, maestro di coro, che conobbe Mogol a Carugo.
"Sono stato il primo ad ascoltare «Il mio canto libero» di Lucio Battisti e Mogol esordisce con soddisfazione Mario Marelli, cittadino carughese e maestro di coro. «Ricordo ancora la sera - racconta - in cui ero con il mio coro marianese al ristorante La Casupola di Bosisio Parini». Mogol aveva ascoltato l'esibizione canora del gruppo corale e ne era rimasto positivamente colpito. Per questo, chiamò il maestro Marelli per avere un parere in più sul nuovo testo scritto.
Pubblichiamo questa intervista oggi a 20 anni dalla morte di Lucio Battisti. In tanti lo stanno ricordando per la sua musica.
Battisti, 20 anni dalla morte. "Fui il primo ad ascoltare "Il mio canto libero""
Mario Marelli ce ne parlò così. «Perchè quando fai musica e inventi qualcosa di nuovo - prosegue Marelli - senti il bisogno di doverlo comunicare a qualcun altro». Una canzone deve essere semplice, patrimonio di tutti e alla portata di tutti: forse è proprio da qui che deriva il grande successo di Mogol. Giulio Rapetti è difatti nel gruppo di coloro che hanno saputo calibrare al meglio il peso delle parole sulla musica. Coloro che hanno saputo far sposare perfettamente la musica con le parole, facendo nascere da questo connubio qualcosa di stupendo, che rimane nella memoria storica per un tempo indeterminato. Nei suoi brani parla di quotidianità, di cosa conta davvero nella vita, esplicitando aneddoti e aforismi. «Tutte le parole da lui scritte - conclude Marelli - hanno un senso ed è per questo motivo che ammiro particolarmente la sua forte personalità artistica».
L'incontro tra Mogol, cittadino onorario carughese per avere trascorso l'infanzia in paese, e Battisti diede vita a dei capolavori della musica leggera italiana.
L'intervista dal Giornale di Cantù di sabato 17 novembre 2012 a cura di Carlotta Nespoli