Olgiate Comasco

Coronavirus, un contagio in azienda a Olgiate Comasco: Sisme ferma la produzione

Circa 200 lavoratori in cassa integrazione sino al 20 marzo, precauzioni massime prima ancora della conferma della positività del tampone.

Coronavirus, un contagio in azienda a Olgiate Comasco: Sisme ferma la produzione
Pubblicato:
Aggiornato:

Coronavirus, un lavoratore della Sisme Spa di Olgiate Comasco è risultato positivo al tampone: l'azienda, prima ancora dell'esito, ha scelto di adottare una linea di massima cautela.

Coronavirus, circa 200 lavoratori a casa

Non ha perso tempo l'azienda metalmeccanica di via Grandi. Appena l'allarme è scattato sono state adottate tutte le misure precauzionali. "Lunedì 16 marzo, alle 12 circa, siamo stati contattati dalla moglie di un dipendente - conferma Sergio Luculli, direttore del personale - Ci ha informati: il marito era stato portato all'ospedale di Tradate con una sintomatologia importante, broncopolmonite. Erano in attesa di conoscere l'esito del tampone. Sulla base di queste informazioni, in poche ore abbiamo convocato tutti i dipendenti del reparto dell'Isola, una settantina di lavoratori. Prima ancora di conoscere l'esito del tampone si è deciso di fermare la produzione e mettere tutti in cassa integrazione sino a venerdì 20 marzo. Considerando la paura tra i dipendenti anche nel reparto Fhp, martedì mattina, insieme alle organizzazioni sindacali,  si è deciso di mettere in cassa integrazione anche i lavoratori di quel reparto. Tutto chiuso sino al 20 marzo".

Tampone positivo, sanificazione dell'azienda

Immediato il via alla sanificazione di ogni ambiente dell'azienda. Poi, martedì, la conferma della positività del tampone. "Stiamo gestendo la situazione insieme al nostro medico del lavoro, che ci sta supportando in modo fantastico - continua Luculli - Spieghiamo bene perché i reparti produttivi saranno fermi fino al 20 marzo: la persona contagiata era già in malattia dal 6 marzo. Di fatto entro venerdì 20 marzo scadranno i 14 giorni in cui possono manifestarsi sintomi. Al momento non ci risulta alcun lavoratore con problemi di questo tipo. Ricapitolando: abbiamo riscontrato un solo caso e, prima ancora della conferma della positività, la proprietà ha scelto di tutelare al massimo le persone che lavorano in azienda. Oggi (mercoledì 18 marzo 2020, ndr) siamo presenti solo io e una quindicina di dipendenti per preparare il rientro e la riattivazione della produzione. Posso dire di più: la parte sindacale ha segnalato la nostra azienda per la sua proattività nel gestire la situazione, adottando precauzioni:una troupe di Rainews24 è stata in azienda per dedicarci un servizio sulle modalità con cui abbiamo tutelato i lavoratori".

Chiusura dei reparti in un momento di notevole mole di lavoro

La riflessione sul futuro è doverosa, perché Sisme stava attraversando un ottimo momento. "Siamo in una fase in cui sarebbe dovuta partire la flessibilità positiva. Abbiamo un sacco di lavoro ma siamo stati costretti a fermarci. Prima di tutto viene la salute dei lavoratori. Il problema, nei prossimi mesi, sarà quello di saper gestire la situazione: stiamo pagando l'impatto sul lavoro, essendo la Lombardia la regione più colpita dal coronavirus, e nei prossimi mesi l'impatto sarà su tutta Europa, quindi anche su alcuni nostri clienti. Se ci fosse stato un coordinamento europeo, ad esempio con la decisione di fermarsi tutti per qualche settimana, saremmo stati tutti allineati. Invece, così, rischiamo di pagare due volte l'emergenza". Intanto, massimo sostegno a Sisme da parte della sua divisione cinese. Da qualche settimana l'attività in Cina è ripresa e a Olgiate Comasco sono già state inviate 5.000 mascherine. Altre 12.000 arriveranno prossimamente. Inoltre, l'azienda olgiatese ha acquistato tre scanner (della stessa tipologia di quelli in uso negli aeroporti) e termometri. Tutto questo per monitorare al meglio la situazione dal punto di vista sanitario e tutelare ogni lavoratore.

Seguici sui nostri canali