Polizia di Stato

Giornata nazionale contro la pedofilia e pedopornografia, il report

In occasione della ricorrenza di ieri, lunedì 5 maggio.

Giornata nazionale contro la pedofilia e pedopornografia, il report
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La Polizia postale ha pubblicato un report in occasione della della Giornata nazionale contro la pedofilia e pedopornografia.

Report aggiornato

I dati del report sono aggiornati al primo trimestre 2025. La tutela dei diritti di bambini e adolescenti, il contrasto alle nuove minacce on-line e la promozione di attività preventive per rafforzare la sicurezza in rete rappresentano una priorità per la Polizia di Stato che, attraverso la Polizia postale e per la Sicurezza cibernetica, opera quotidianamente in uno scenario complesso, delicato e in continua evoluzione. Così si legge sul report:

"La protezione dei diritti di bambini e adolescenti rappresenta una priorità per la Polizia di Stato e richiede un’attenta valutazione delle minacce emergenti, l’impiego di tecnologie innovative e un approccio metodologico e operativo in linea con lo sviluppo dei mezzi di comunicazione che possa consentire nuove prospettive in termini di conoscenza e interazione sociale. Negli ultimi anni, abbiamo assistito all'incremento di nuovi trend, tra cui l'uso dell'intelligenza artificiale generativa e di strumenti volti a garantire l’anonimato nel web. Queste tecnologie avanzate aprono nuove frontiere per la creatività e l'innovazione, ma allo stesso tempo introducono minacce inedite. Le competenze della Specialità in materia di tutela dei minori si sono ampliate in questo panorama complesso grazie a disposizioni normative volte a rafforzare il sistema di protezione e a contrastare fenomeni come il cyberbullismo e bullismo, le tendenze giovanili emergenti, incluse le challenge - sfide rischiose diffuse sui social network - che hanno incrementato i pericoli per i ragazzi nel contesto digitale. I social media, le piattaforme di messaggistica e i nuovi strumenti digitali sono considerati dagli adolescenti ambienti privilegiati per creare e mantenere relazioni sociali. Tuttavia, i pericoli della rete sono numerosi: i minori possono essere vittime di adescamento (grooming) o essere spinti da predatori online a produrre immagini intime, con il rischio di incorrere in minacce come la pedopornografia, il revenge porn e la sextortion. Possono altresì subire atti di prepotenza, scherzi crudeli e molestie da parte di coetanei, spesso durante le sessioni di gioco online (cyberbullismo), oltre a rischiare violazioni della privacy o truffe informatiche (romance scam). La rete può anche offrire spazi di confronto e supporto emotivo tra coetanei, ma talvolta questi ambienti si trasformano in luoghi di condivisione di disagi psicologici, autolesionismo o disturbi alimentari. Inoltre, contenuti inappropriati risultano facilmente accessibili anche ai più piccoli, diventando un mezzo per esplorare precocemente la sessualità e partecipare a gruppi chiusi in cui si scambiano immagini di ogni genere, comprese rappresentazioni di violenza estrema, come il materiale “gore”. La Polizia Postale, nel più ampio e complesso scenario della sicurezza online, con l’adozione di metodologie investigative all'avanguardia improntate alla cooperazione internazionale con tutte le Polizie del mondo e attraverso la promozione di una cooperazione sempre più stretta tra il settore pubblico e privato, ha strutturato l’impegno in un incessante monitoraggio della rete per fronteggiare tutti i rischi del web. L’attività preventiva e di contrasto ha posto come obiettivo prioritario la tutela dei minori e delle vittime vulnerabili con particolare attenzione nella fase della crescita della consapevolezza nella navigazione in rete. La Giornata nazionale contro la pedofilia e pedopornografia è un momento per riaffermare questo impegno e per rinnovare la nostra determinazione nella lotta a un crimine senza confini, che si evolve al passo con la tecnologia”. 

I numeri del 2024

Nel 2024 è stato potenziato il monitoraggio dei siti analizzati, aumentato in maniera esponenziale rispetto al 2023. Complessivamente 42.231 i siti analizzati, di cui 2.775 resi irraggiungibili e inseriti nella black list dei contengono rappresentazioni di sfruttamento sessuale di minori, per inibirne la visualizzazione e impedire alle immagini di abuso di continuare a circolare, evitando la vittimizzazione secondaria. Il numero complessivo di casi trattati è aumentato: 2.828 rispetto ai 2.702 dell’anno precedente. Nel 2024 il dato relativo dell’aumento delle persone arrestate, passate da 108 nel 2023 a 147 nel 2024, è connesso al rafforzamento delle operazioni repressive volte ad identificare e arrestare tempestivamente gli autori di gravi reati. Lo scorso anno sono state denunciate 1.037 persone in stato di libertà, numero in leggero calo rispetto al 2023 (1.131), così come le persone indagate: passate da 1.239 nel 2023 a 1.184 l’anno scorso.

Nel 2024 le analisi delle attività hanno evidenziato un aumento delle perquisizioni passate da 927 nel 2023 a 986 nel 2024. Questo dato evidenzia un approccio investigativo più incisivo e capillare con operazioni che hanno permesso di raccogliere prove fondamentali per i procedimenti giudiziari e di smantellare reti criminali attive nella diffusione di materiale pedopornografico.

Primo trimestre 2025

Nel primo trimestre del 2025, i dati relativi alla lotta contro la pedopornografia e l'adescamento online mostrano un aumento significativo nei casi trattati (+10%), nelle persone arrestate (+293%) e indagate (+53%), così come nelle perquisizioni effettuate (+28%). Anche il numero di siti inseriti nella Black List è cresciuto (+2%), mentre si registra una diminuzione nel numero di siti visionati (-31%). Questi numeri riflettono l'intensificazione delle attività di contrasto e monitoraggio da parte della Polizia Postale e per la sicurezza cibernetica.

Analisi più approfondita

Un’analisi più approfondita dei dati mostra come il rischio non sia distribuito in modo uniforme tra le diverse fasce d’età. Se è vero che i bambini tra 0 e 9 anni rappresentano ancora una quota relativamente minore di vittime - con 26 casi nel 2024 rispetto ai 32 del 2023 - è altrettanto vero che si tratta di una tipologia di vittime particolarmente fragili per le quali un approccio sessuale precoce e tecnomediato può costituirsi come trauma concreto con potenzialità dannose piuttosto elevate. Spesso è nei luoghi virtuali del gioco che gli adescatori “avvicinano” le loro vittime, sfruttando l’entusiasmo di vincere una partita nel gioco online preferito, nascondendosi dietro profili falsi di sedicenti coetanei.

La fascia d’età 10-13 anni, che registra 207 casi in entrambi gli anni, continua a essere la più esposta. In questa fase dello sviluppo i minori iniziano a esplorare il mondo digitale in maniera più autonoma utilizzando i social media e le chat per stringere nuove amicizie. Gli adescatori sfruttano questa apertura per avvicinarsi alle vittime, fingendo di condividere interessi comuni e instaurando un rapporto basato su fiducia e manipolazione. È in questo contesto che la Polizia Postale ha rafforzato le proprie strategie di prevenzione, promuovendo campagne di sensibilizzazione rivolte sia ai ragazzi che ai genitori, affinché possano riconoscere segnali di pericolo e adottare comportamenti più sicuri on-line. Il dato più significativo riguarda la fascia 14-16 anni, che mostra un incremento del 24%, passando da 114 casi nel 2023 a 141 nel 2024. Questo aumento riflette la crescente esposizione degli adolescenti a dinamiche digitali complesse, che vanno dal sexting alla condivisione di immagini intime, talvolta indotte con minacce o ricatti.

Primo trimestre 2025

Nel primo trimestre del 2025, i dati relativi all'adescamento online di minori mostrano un aumento complessivo dei casi trattati (+27%) rispetto agli anni precedenti. Si osserva una diminuzione dei casi che coinvolgono vittime di età compresa tra 0 e 9 anni, così come una lieve riduzione per la fascia 10-13 anni (-16%). Al contrario, i casi che riguardano vittime tra i 14 e i 16 anni sono aumentati in modo significativo (+113%). Questi numeri evidenziano un'evoluzione nella distribuzione delle fasce d'età coinvolte nei casi di adescamento online.

Le minacce più diffuse emerse dal report

Sextortion:  una delle minacce più insidiose e devastanti per i minori nel panorama dei crimini online. Questo fenomeno si manifesta attraverso il ricatto sessuale: i malintenzionati inducono le vittime, spesso con l'inganno o la manipolazione emotiva, a condividere immagini intime per poi minacciarle della diffusione di tali materiali al fine di ottenere ulteriori contenuti, denaro o favori personali.

Revenge porn: la pubblicazione o diffusione di immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, è una delle forme più gravi di aggressione on-line, con conseguenze devastanti per le vittime, in particolare quando sono minorenni.

Non mancano il cyberbullismo, il legame tra questo fenomeno e la pedopornografia è purtroppo in via di incremento: attraverso la diffusione incontrollata di immagini intime, sessualmente esplicite, su chat di classe, si realizzano vere e proprie campagne denigratorie in danno di coetanei, i quali, esposti loro malgrado al giudizio sommario di gruppi di altri minori, diventano bersaglio di attacchi tecnomediati duraturi. Le social challenges e i “gruppi dell’orrore”: le “prove di coraggio” che in molte culture rappresentavano la celebrazione del passaggio dall’infanzia all’età adulta, nell’era digitale hanno assunto la forma più evanescente delle challenges online, in cui l’esercizio di misurarsi con i propri limiti attraverso un test di coraggio assume forme talvolta singolari e decisamente problematiche.

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