Il grido delle organizzazioni sindacali: “La sicurezza sul lavoro non si può basare sugli straordinari”.
Il grave quadro denunciato
Il comunicato a firma di Rosaria Maietta (Cgil Como), Dario Esposito (Uil Lario), Giuseppe Callisto (Cgil FP Como) e Massimo Coppia (Uilfpl Lario Brianza): “Lo PSAL di ATS Insubria, il servizio ispettivo di ATS, è in seria difficoltà: meno ispettori, straordinari continui e rischi crescenti per i lavoratori. Le organizzazioni sindacali CGIL Como e UIL Lario, insieme alle categorie FP CGIL Como e UIL FPL Lario Brianza, denunciano il quadro grave confermato dalla risposta dell’assessore Guido Bertolaso, consultabile dal portale di Regionale Lombardia, all’interrogazione del consigliere regionale Angelo Orsenigo. Secondo gli stessi dati riportati dall’Assessore, lo PSAL era composto da 81 lavoratrici e lavoratori nel 2022, scesi a 78 nel 2023 e 2024, fino ad arrivare a soli 73 nel 2025 a fronte di una dotazione prevista di 90 unità. Nel biennio 2024–2025 si registrano 20 dimissioni a fronte di 17 assunzioni, e il personale effettivo è oggi più basso di quello presente al momento dell’interrogazione. Questo significa che il servizio continua a perdere risorse, mentre la domanda di tutela cresce: basti pensare che nei primi nove mesi del 2025 nella provincia di Como si contano 3.899 infortuni sul lavoro, in aumento rispetto ai 3.886 dello stesso periodo del 2024. E’ un quadro che parla da solo: mentre crescono i rischi, diminuiscono le persone chiamate a prevenirli”.
L’assessore sottolinea aumento delle ispezioni
Nella sua comunicazione, l’assessore sottolinea con enfasi l’aumento delle ispezioni (+43% complessivo, +113% nell’edilizia). Ma afferma anche che questi risultati sono stati possibili grazie a “prestazioni aggiuntive oltre il normale orario di lavoro”, “turni in orari non convenzionali” e all’“impegno straordinario degli operatori”. Si legge: “E’ necessario essere chiari: non si può fondare la vigilanza sulla sicurezza dei lavoratori sul super-lavoro degli stessi ispettori. Il personale PSAL svolge un’attività ad altissima specializzazione: deve leggere cantieri complessi, valutare rischi tecnici articolati, gestire infortuni, malattie professionali, deleghe della Procura, ispezioni delicate nelle aziende e nei cantieri. Tutto questo richiede lucidità, tempo, approfondimento, confronto professionale. La qualità del lavoro ispettivo non può essere compressa per fare numero. Il lavoro del servizio ispettivo non è uno sforzo di quantità: è un lavoro di qualità, che incide direttamente sulla vita e sulla sicurezza dei lavoratori. Sovraccaricare chi opera in questo campo significa aumentare la possibilità di errore, di stress, di logoramento psicofisico. Significa esporre il personale a responsabilità enormi senza fornire gli strumenti adeguati. Le categorie FP CGIL e UIL FPL hanno il dovere di ricordare che la qualità del lavoro pubblico è un interesse collettivo, non un dettaglio tecnico: senza condizioni dignitose, senza organici completi, senza tempi compatibili con la complessità delle funzioni, la prevenzione non può essere efficace”. E continua: “Non meno preoccupante è il passaggio in cui la Regione indica la volontà di ricorrere a “forme contrattuali diversificate”, ovvero contratti libero-professionali, temporanei e interinali per sopperire alle carenze di organico. Affidare funzioni ispettive e di prevenzione – che richiedono continuità operativa, formazione specialistica consolidata e piena appartenenza al servizio pubblico – a rapporti di lavoro instabili significa indebolire la funzione stessa dello PSAL. La sicurezza sul lavoro non può essere garantita da personale precario: servono stabilità, professionalità costruite nel tempo e una piena identità istituzionale.
Il quadro che emerge dalla risposta dell’assessore è chiaro: oggi lo PSAL comasco dispone di meno personale, sostiene più carico, svolge più ispezioni perché costretto a farlo attraverso straordinari continui, mentre aumenta il ricorso a forme di lavoro flessibile. Tutto questo mentre il territorio registra un andamento infortunistico che richiederebbe l’esatto contrario: più risorse stabili, più prevenzione, più investimenti.
In questo contesto, il percorso sindacale sul territorio è già pienamente avviato: lo scorso 1° dicembre le scriventi hanno incontrato il prefetto di Como, rappresentando con chiarezza le gravi carenze dello PSAL e dell’Ispettorato del Lavoro. Dal prefetto si attende ora un riscontro sull’eventuale possibilità di individuare soluzioni nel breve e medio periodo, anche in raccordo con le istituzioni competenti. Una conferma, questa, che il problema è reale e che le preoccupazioni non sono soltanto sindacali, ma istituzionali e territoriali. La sicurezza nei luoghi di lavoro non è un costo da contenere, ma un investimento necessario per un territorio produttivo come quello comasco. E la qualità del lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori dello PSAL – che ogni giorno garantiscono tutela, competenza e professionalità – non può essere sacrificata in nome di obiettivi quantitativi o di soluzioni tampone.
CGIL Como UIL Lario e le categorie FP CGIL e UIL FPL ritengono indispensabile un cambio di passo immediato. Siamo pronti sin da subito al confronto, con spirito costruttivo e nell’interesse della collettività, perché la risposta ricevuta dalla Regione Lombardia non è sufficiente. Il territorio ha diritto a un servizio ispettivo forte, stabile e adeguatamente sostenuto, e chi opera nello PSAL ha diritto a condizioni di lavoro dignitose, sostenibili e rispettose della qualità professionale che ogni giorno mette in campo. La sicurezza non si improvvisa, e non può essere garantita da chi lavora in condizioni di perenne emergenza. E’ tempo di intervenire davvero”.