3500 presenze, un terzo provenienti dall'estero: ecco il bilancio di chiusura di Miniartextil
La mostra, unica al mondo che promuove la ricerca nella fiber art (arte tessile) contemporanea, si è svolta dal 6 agosto al 3 settembre nella ex chiesa di San Pietro in Atrio
Si chiusa ieri con un bilancio di oltre 3500 presenze in un mese (un terzo di pubblico dall’estero mentre il resto italiano, svizzero e comasco) la mostra "Miniartextil 32 Denudare feminas Vestis" e con la consegna del premio ARTE&ARTE intitolato alla memoria di Nazzarena Bortolaso, imprenditrice, donna di cultura, visionaria interprete del suo presente e co-fondatrice, con Mimmo Totaro, di Miniartextil, scomparsa nel 2022.
3500 presenze, un terzo provenienti dall'estero: ecco il bilancio di chiusura di Miniartextil
Come detto, Miniartextil si è chiuso ieri, domenica 3 settembre, con la consegna del premio ARTE&ARTE all’artista comasco Antonio Bernardo per l’opera “La sirena veste” (tecnica mista, uso di vari materiali, tulle, cotone, cartone). Queste le motivazioni che hanno spinto la giuria a consegnare il premio nelle mani di Bernardo: in primo luogo per l’attinenza dell’opera al tema della mostra, in secondo luogo per la novità dell’immagine che riprende i profili della donna sirena e della sua trasparenza, in terzo luogo per la tecnica esecutiva raffinata e precisa che le conferisce una leggerezza.
La mostra
Minirtextil 32 Denudare feminas Vestis. La mostra, unica al mondo che promuove la ricerca nella fiber art (arte tessile) contemporanea, si è svolta dal 6 agosto al 3 settembre nella ex chiesa di San Pietro in Atrio ed è stata dedicata e rientra nel programma delle Celebrazioni del Bimillenario della nascita di Plinio il Vecchio. Lo spunto per il titolo, Denudare feminas vestis (Denudare le donne vestendole), deriva da una frase di Plinio il Vecchio estrapolata dalla Naturalis Historia.
La curatela della mostra è stata affidata alla critica d’arte e regista Clarita Di Giovanni che vive a Roma ed è docente alla Scuola di Arte Cinematografica G.M. Volontè dal 2011. Affiancata da Sergio Gaddi, noto critico e curatore d'arte comasco.
Struttura
Come ogni anno Miniartextil si è articolata in due proposte parallele: da una parte le 54 opere di piccole dimensioni (minitessili, cm.20x20x20) selezionate tra le 250 opere ricevute, dall'altra le grandi installazioni.
Il dialogo che nasce tra le piccole e le grandi opere e l'architettura antica di San Pietro in Atrio crea una simbiosi unica e coinvolgente. Gli artisti emergenti e i nuovi talenti che hanno partecipato alla mostra realizzando grandi installazioni sono stati: l'artista serba Brankica Zilovic (Aphrodite, 2023), l'architetto giapponese Kato Kimiyasu (Kinu, 2023), l'italo-egiziano Medhat Shafik (Origini del mondo_ da le città invisibili, 2007) , gli italiani Antonella De Nisco (Bacobosco, 2023), Yari Miele (Ninfa, 2023), Donatella Simonetti (Fluctus, 2023) e Alessandro Lupi (B.N., 2010), Anne von Freyburg (Who’s Bad’ -After Fragonard, 2022) artista olandese che vive a Londra.
L’ospite d’onore di Miniartextil è stato l’artista zimbabwese Moffat Takadiwa, che ha esposto, per la prima volta in Italia, due opere (curtesy Semiose Gallerie Parigi): ‘The red line’,2022 e ‘Black circle’, 2023 . Le sue opere saranno anche alla 60ma Biennale di Venezia, nel Padiglione dello Zimbabwe. Takadiwa è stato anche uno dei fondatori del Mbare Art Space di Harare, dove svolge un ruolo di mentore della crescente comunità di artisti.