il ricordo

A Mariano una via dedicata a Teresa Lanfranconi

Sono state circa 200 le firme raccolte per portare avanti l'iniziativa

A Mariano una via dedicata a Teresa Lanfranconi
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Per chi la conosceva bene, nonostante siano passati vent’anni, la morte di Teresa Lanfranconi, 16 anni, rappresenta una ferita che non si è mai rimarginata del tutto. Chi invece, per questioni anagrafiche, non ha sentito parlare di lei, avrà modo di riflettere sulla sua storia grazie alla via che presto le sarà dedicata. Oggi, lunedì 12 febbraio 2024, la Giunta di Mariano Comense approverà infatti l'istituzione della via Lanfranconi nelle vicinanze di quella che era stata la sua scuola, l'istituto Jean Monnet.

Una via intitolata all'indimenticabile Teresa Lanfranconi

La via è un rettilineo che costeggia il parcheggio in via Santa Caterina, utilizzato sia da chi frequenta la scuola sia dal vicino centro sportivo. L'idea è nata durante la premiazione del concorso fotografico, portato avanti dal comitato "Gli occhi blu di Teresa", nel mese di ottobre.

"Parlando con la famiglia si è deciso di portare avanti l'iniziativa e promuovere una raccolta firme per l'intitolazione - ha spiegato il vicesindaco Andrea Ballabio - Ritengo sia un modo per ricordare alle nuove generazioni la sua storia e continuare a parlare di un tema importante, come quello della violenza sulle donne che, purtroppo, in questi 20 anni, non è diminuito. Serve fermare la violenza, di qualsiasi tipo, sia che si tratti di uno schiaffo, sia che si tratti di violenza verbale".

Raccolte 200 firme

Sono state 200 le firme raccolte per portare avanti l'intitolazione. Non è la prima iniziativa per la studentessa marianese: dal 2016 il parchetto giochi dell’area mercato si chiama "Parco della Comunità" in ricordo di Teresa e di Claudio Hoxha (un bambino marianese, anche lui brutalmente ucciso dopo essere stato rapito), mentre il Monnet le ha dedicato un'aula. "Niente di questo la riporterà in vita ma è giusto mantenere il suo ricordo vivo", ha proseguito Ballabio, tra i primi firmatari della raccolta.

La cronaca dell'accaduto

Erano da poco passate le 18 di mercoledì 18 giugno 2003 quando la vita di Teresa Lanfranconi, 16 anni, è stata brutalmente spezzata.
La giovane studentessa dell’istituto "Jean Monnet" stava percorrendo via dei Vivai, precisamente una scorciatoia che costeggiava le Ferrovie Nord. Visto l’orario sul tragitto, ben conosciuto dagli alunni dell’istituto superiore, le persone in quei maledetti istanti erano soltanto due: Teresa e il suo assassino. Accoltellata con tre fatali fendenti. I vestiti strappati, lacerati da un coltello. Ha provato, invano, a difendersi dall’aggressione che non le ha lasciato scampo. Qualche minuto dopo l’accaduto alcuni passanti si accorgono della ragazza che si accascia al muretto e resta stesa a terra, in una pozza di sangue. Tentano di soccorrerla e chiamano immediatamente i soccorsi. Sul posto arrivano la Croce Bianca di Mariano, l’elisoccorso, come anche le Forze dell’ordine con i Carabinieri di Cantù, Mariano e Como. I medici fanno di tutto per provare a salvarla, ma sono tentativi vani. Avrebbe compiuto 17 anni nel mese di luglio.

L'arresto

In una città sotto shock per l’accaduto, partono le indagini per ricostruire la vicenda. Inizialmente non sembra esserci nessuna traccia dell’aggressore che pare come svanito nel nulla. Qualche giorno dopo viene fermato Giovanni Gambino, 19 anni, di Anzano del Parco, poco più grande di Teresa. Risultava assente da casa, tanto che i genitori, preoccupati, avevano denunciato la sua scomparsa. Aveva già avuto una denuncia per una precedente aggressione ad una ragazza. Vennero messi in relazione tutti i fatti e scattò la ricerca. La sua fuga rocambolesca era iniziata su un treno che lo aveva portato a Milano ed era poi finita al parco giochi di Gardaland. Venne arrestato appena sceso dalle montagne russe. Con sé aveva ancora il cellulare della vittima. Dopo la condanna a 17 anni e quattro mesi, oggi è libero.

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