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A scuola di Intelligenza Artificiale

All'Istituto Cardinal Ferrari di Cantù un ciclo di incontri per riflettere sulle implicazioni dell'IA a livello etico e come influirà sul mondo del lavoro del futuro

A scuola di Intelligenza Artificiale
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"Essere umani e manager del futuro: responsabilità nell'utilizzo etico dell'intelligenza artificiale, nel rispetto dell'Agenda 2030". Questo il titolo del primo di tre incontri organizzati dall'istituto scolastico Cardinal Ferrari di Cantù per sensibilizzare i propri studenti in materia di intelligenza artificiale e relativo impatto sulla società moderna. Tenutosi nel teatro del liceo, la conferenza ha avuto come ospite d’onore Mario Attubato, Associate Director di BCG Platinion, Senior Leader della Practice Technology and Digital Advantage e Responsabile Sviluppo Industrial Goods per EMC Region (European Mediterranean and Caspian Countries), che ha esplorato le sfide etiche legate all'implementazione dell'intelligenza artificiale nelle vite quotidiane e professionali.

L'intelligenza Artificiale e il suo impatto sul mondo del lavoro

L’intelligenza artificiale (IA) è l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività; permette ai sistemi di capire il proprio ambiente, mettersi in relazione con quello che percepisce e risolvere problemi, e agire verso un obiettivo specifico: il computer riceve i dati, li processa e risponde.

I sistemi di IA si basano su una serie di modelli di linguaggio abbastanza elevati che funzionano per associazione di idee. Sono capaci di adattare il proprio comportamento analizzando gli effetti delle azioni precedenti e lavorando in autonomia, in un continuo processo di apprendimento dal mondo cloud e dalle ricerche effettuate da chi li utilizza: IA generative, come Chat GPT o la neonata Gemini, sono in grado di originare testo e creare immagini che apparentemente non esistono, ma che in realtà sono la somma di tante immagini viste in giro per il mondo.

"Quando sono stati introdotti i computer, è sempre stato detto che l’essere umano sarebbe diventato ancora più intelligente insieme all’utilizzo del computer. Questa cosa, tutto sommato, si è verificata finora, ma oggi comincia un po’ a cambiare, perché c’è un’intelligenza artificiale che inizia a ragionare per sé: è come se avessimo creato qualcuno che dovrebbe essere lo specchio della nostra società su informazioni che non sono necessariamente regolate", ha sottolineato il dott. Attubato.

Grandi vantaggi, ma anche grandi rischi

L’IA è centrale per la trasformazione digitale della società, ma questi strumenti così facilmente accessibili devono essere utilizzati in maniera consona, motivo per cui nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile si fa molta leva sul fatto di avere un senso civico e una certa responsabilità etica in ambito di intelligenza artificiale: è necessario capire quale sia l’approccio migliore per sviluppare i sistemi di IA in modo che siano allineati con scopi sociali e valori, pur continuando a fornire un impatto trasformativo.

Chi utilizza l’IA generativa al giorno d’oggi deve essere consapevole dei rischi che può comportare. Un uso scorretto di questa tecnologia può creare disinformazione e condizionamenti, ma anche la perdita di dati proprietari e phishing sofisticati, e alla fine la responsabilità finirebbe col ricadere tanto sugli utenti quanto sugli sviluppatori di quel sistema. "Nessuno è più importante della vostra testa", ha concluso il dott. Attubato rivolgendosi direttamente agli studenti,

"Ragionate sulla valenza delle vostre azioni e sull’effetto che devono avere. Solo allora potrete usare l’IA generativa: è uno strumento e deve essere usato come tale, non deve diventare il fine".

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