“Abitare con cura”, nuovo progetto per anziani non autosufficienti
L’Azienda Sociale Comasca e Lariana tende una mano e vuole raggiungere 78 persone in condizioni di fragilità.
“Abitare con cura” è un progetto realizzato attraverso i fondi del Pnrr linea 1.1.2 destinati all’Azienda Sociale Comasca e Lariana di Como. Andrà a sostenere anziani non autosufficienti.
"Abitare con cura" insieme all’Azienda Sociale Comasca e Lariana
Azienda Sociale Comasca e Lariana tende una mano agli anziani non autosufficienti. Attraverso il nuovo progetto "Abitare con cura" finanziato con fondi del Pnrr linea 1.1.2, i cui partner sono il Comune di San Fermo della Battaglia, Fondazione Ca’ D’Industria, Croce Azzurra ODV, Arcoiris Società Cooperativa Sociale e la Casa di Comunità Asst Lariana, si prefigge di raggiungere 78 persone in condizione di fragilità, individuate nei 21 Comuni di competenza sostenendone la permanenza al domicilio e la costruzione di una rete per la riduzione dell’isolamento sociale. Nel concreto, metterà in atto una serie di azioni e progetti, volti a trasferire quei servizi che, solitamente, vengono erogati nelle strutture, direttamente a casa, come visite di monitoraggio e attività di socializzazione. Un’operazione che passa, prima di tutto, dal potenziamento della rete integrata dei servizi legati alla domiciliarità. Nessuna sostituzione dei servizi già presenti e già erogati, dunque, ma un’implementazione delle risorse del territorio, volta a garantire il raggiungimento di più persone e a dare risposta concreta ai loro bisogni e alle loro necessità. Un atto che passa soprattutto attraverso l’introduzione di una nuova figura: quella del custode sociale. Un ruolo che consiste nell’essere ponte, collegamento, tra i servizi sociali e le risorse presenti sul territorio e che sarà interpretato da operatori adeguatamente formati, tramite uno specifico percorso all’interno del progetto. Va da sé che le competenze acquisite non si esauriranno al temine di quest’ultimo, ma resteranno una preziosa risorsa anche negli anni a venire.
Con “Abitare con cura” si punta la domiciliarizzazione degli anziani
Il progetto prevede anche una serie di interventi strutturali, utili a creare le condizioni per la domiciliarizzazione degli anziani. Si interverrà sugli appartamenti singoli non integrati in una struttura residenziale, riqualificando gli spazi abitativi ma, soprattutto, fornendo gli strumenti tecnologici necessari a garantire la loro autonomia e il collegamento alla rete dei servizi integrati sociali e sociosanitari per la continuità assistenziale. Un lavoro simile verrà fatto anche per i gruppi di appartamenti, con investimenti strutturali per la riqualificazione degli immobili e la predisposizione della dotazione tecnologica. Dotazione che sarà studiata su misura per ogni anziano, sulla base delle sue esigenze. Per assistere più persone non autosufficienti, inoltre, verranno realizzati nove nuovi appartamenti in via Bignanico, per un totale di 18 posti letto, più altri quattro mini alloggi nel Comune di San Fermo della Battaglia. Beneficiari dei nuovi spazi saranno anziani non autosufficienti segnalati dai servizi sociali di base, che potranno andare ad abitarci entro giugno 2026.
Essenziale, per la buona riuscita del progetto, è la stretta collaborazione con Asst Lariana. L’obiettivo è quello di rendere sempre più efficiente un percorso già implementato dalla stessa Asst per evitare l’istituzionalizzazione, integrandolo in un network multiprofessionale e territoriale. Ma la collaborazione servirà anche per la definizione, la sperimentazione e l’adozione di protocolli condivisi per la presa in carico integrata tra servizi sanitari e servizi sociali, anche con il coinvolgimento e la partecipazione di enti di terzo settore ed enti privati accreditati per l’erogazione delle prestazioni. La casa, dunque, in linea con gli obiettivi nazionali e regionali, diventerà sempre più il primo luogo di cura.
“Progettare sulla domiciliarità è una strada obbligata”.
Queste le parole del direttore dell’Azienda Sociale Comasca e Lariana Gianpaolo Folcio: "Per mettere a fuoco il progetto 'Abitare con cura' in prospettiva futura, ci si potrebbe opportunamente riferire a una nuova ricerca su 'Problemi e prospettiva della domiciliarità. Il diritto di invecchiare a casa propria' di Auser e Spi Cgil. Oggi, progettare sulla domiciliarità è una strada obbligata. Bisogna lavorare per impedire che fenomeni quali l’invecchiamento della popolazione, l’incremento delle persone non autosufficienti, l’avanzare della povertà, finiscano con l’influire negativamente sulle famiglie, impedendo loro di continuare a garantire il buon livello di assistenza di lunga durata ai familiari bisognosi di assistenza'.