Agitazione sindacale contro il sindaco erbese Caprani
"Ne prendo atto e dormo sereno", ha dichiarato il primo cittadino
I dipendenti comunali di Erba non ci stanno e all’attacco del sindaco Mauro Caprani decidono di rispondere con lo stato di agitazione. La replica del primo cittadino è stata lapidaria: "Ne prendo atto e dormo sereno".
Agitazione sindacale contro il sindaco: gli screzi in Consiglio
Lunedì sera in Consiglio comunale, durante la risposta del primo cittadino alla consigliera Alberta Chiesa sui ritardi e gli errori compiuti nell’appalto dei lavori a Villa Ceriani, Caprani aveva sostanzialmente ribaltato la responsabilità sugli uffici, dichiarando "la velocità delle procedure è dettata dagli uffici, non dalla politica" e aggiungendo di avere richiesto una proroga al Ministero per l’affidamento dei lavori di restauro che consenta di non perdere il finanziamento di 5 milioni del Pnrr.
"Ripetuti attacchi ai propri dipendenti"
A questo punto martedì i dipendenti comunali hanno subito richiesto un’assemblea sindacale, durante la quale hanno deciso per lo stato di agitazione:
"Unitamente alla Rsu del Comune di Erba, in seguito all’assemblea sindacale tenutasi in data 26 marzo, abbiamo proclamato lo stato di agitazione del personale – hanno sottolineato Stefania Macrì Fp Cgil e Italo Bonaccina Uil Fpl - I ripetuti attacchi del sindaco e della Giunta Caprani, a mezzo stampa e nel Consiglio comunale, a danno dei propri dipendenti sono espressione della chiara volontà politica di disconoscere l’operato dei dipendenti e, di più, di screditare l’intera compagine lavorativa".
Il problema, però, non sarebbe solo lì: insomma l’accusa in Consiglio comunale sarebbe stata solo "la goccia che ha fatto traboccare il vaso". Sottolineata anche la "mancata applicazione di istituti fondamentali per la valorizzazione e incentivazione del personale che da anni opera all’interno degli uffici, con competenza e diligenza".
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