Brianza

Alberto Casiraghy sbarca a Venezia, una mostra a Bottega Cini

L’esposizione nel concept store di Venezia è dedicata all’arte nei libri e nelle opere dell’autore

Alberto Casiraghy sbarca a Venezia, una mostra a Bottega Cini
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Alberto Casiraghy incontra per la prima volta la laguna Veneziana e la mostra dedicatogli sarà allestita a Bottega Cini dal 14 aprile al 16 giugno 2024.

"Nel vento della Poesia: l’Arte nei libri e nelle opere di Alberto Casiraghy"

Bottega Cini, Concept Store nel cuore di Venezia nato per volontà di Giovanni Alliata di Montereale con l’obiettivo di creare una nuova tipologia di Museum Shop, bottega rinascimentale reinterpretata in chiave contemporanea, ospita la mostra "Nel vento della Poesia: l’Arte nei libri e nelle opere di Alberto Casiraghy", con la curatela del libraio antiquario milanese Andrea Tomasetig, dal 14 aprile al 16 giugno 2024. Alberto Casiraghy, tipografo maestro di antiche tecniche e non solo, per la prima volta incontra Venezia, la capitale europea del libro nel Cinquecento, proponendo una mostra di opere e di libri sull’Arte in coincidenza con l’apertura della Biennale. Per due mesi gli spazi e le vetrine della Bottega si animano con le opere di un autore a tutto tondo capace di esprimersi, con eccezionale bravura, su vari piani.
Casiraghy è tipografo che compone a mano alla Gutenberg con i caratteri mobili librini di otto pagine (con un aforisma, una breve poesia o un pensiero e insieme con un’operina originale), poi li stampa e li cuce sempre a mano in pochi esemplari. È il prolifico autore di folgoranti aforismi che non si dimenticano. È il grafico che accompagna molti di quei librini con sue opere originali di sapore surreal-dadaista, creando talora sorprendenti libri oggetto. È, infine, l’editore delle edizioni Pulcinoelefante giunte in quarantadue anni di attività all’incredibile numero di dodicimila titoli, a cui hanno contribuito centinaia e centinaia di scrittori, artisti e persone comuni. È l’artista che ha fatto del libro il suo strumento d’elezione avvicinandosi più di chiunque altro - nell’intreccio tra tipografia, parola e arte - all’inafferrabile obiettivo dell’arte totale, inseguita dalla modernità e dalle avanguardie storiche.
La mostra presenta cento pezzi, suddivisi tra librini (alcuni in più copie e dispiegati per poterli apprezzare appieno) e opere originali. Inoltre, per documentare l’attività tipografica di Casiraghy e l’ambiente dove lavora, sono presenti copertine, cartoncini pubblicitari, caratteri, cliché e matrici xilografiche, maschere africane e fotografie di Lorenzo Barbieri Hermitte realizzate a Osnago. L’inaugurazione sarà sabato 13 aprile alle 17.

Casiraghy, poeta della Natura

Significativa novità dell’esposizione veneziana è la presenza di un importante corpus organico di opere uniche di formato più grande, vere e proprie opere d’arte realizzate nei tempi della pandemia e dell’isolamento forzato. Opere geometriche e astratte, fantasie surrealiste, collage e omaggi vari, tutti lavori realizzati sempre con il suo inconfondibile segno e  mai debitori verso nessuno. Ed ecco apparire una galleria di umanoidi, bizzarri ma non inquietanti, animali veri e liberi, antropomorfi e fantastici, fili a mezz’aria su cui poggiano in equilibrio precario esseri e cose, scale sospese verso l’infinito o il nulla, il mare e i suoi abissi, barchette di gusci di noce, fili d’erba e fiori poetici o astratti che si stagliano solitari ed essenziali, minerali e conchiglie, un singolare polittico o quinta teatrale in miniatura in cui prende vita il suo universo, labirinti… E colori potenti, esplosivi, diurni e notturni, che non hanno paura a darsi e che si alternano a tavole più delicate. Se n’era accorta Alda Merini - non una storica dell’arte, ma una poetessa sensibile che con le edizioni Pulcinoelefante ha pubblicato oltre mille titoli e che conosceva le valenze psicologiche dei colori - quando affermava: "Alberto è l’uomo del colore". Casiraghy è un poeta della Natura, il cui lavoro richiama un surrealismo “gentile" e ironico, ma capace di aggredire con forza i luoghi comuni mentali e visivi e di imprimersi nella testa.

 

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