Alpini e alunni insieme per celebrare il IV Novembre
Presenti le istituzioni del territorio e associazioni.
Gli alunni della scuola primaria di Ronago e una delegazione di Uggiate hanno onorato i caduti in guerra in occasione del IV Novembre, ricorrenza nazionale.
Simboli e sofferenze del IV Novembre
Nella mattinata di ieri, lunedì 4 novembre, si celebra la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Così, i gruppi Alpini ronaghese e uggiatese si sono riuniti sul piazzale della Chiesa in località Ronago, insieme ai bimbi della scuola primaria di entrambi i plessi: “C. Collodi” e “Anna Frank” (una delegazione). Presente l’Amministrazione comunale di Uggiate con Ronago, così come le associazioni del paese e un centinaio di cittadini. Letture, Inno d’Italia, testimonianze di guerra e il richiamo alla pace. Il “presente” in risposta a ogni caduto nominato, ogni nome inciso sul Monumento ai Caduti.
I discorsi del sindaco senior e junior
A prendere la parola davanti ai tanti partecipanti alla commemorazione, il sindaco dei ragazzi Gabriele Caversazio che tra accenni storici e un appello alla pace, ha invitato a riflettere: “Purtroppo sono ancora troppi i Paesi dove la guerra regna sovrana - dichiara - Penso all’Ucraina e alle famiglie costrette a separarsi. Io e ragazzi della mia età abbiamo conosciuto ragazzi ucraini che da un giorno all’altro si sono ritrovati a scappare dalla propria guerra, separarsi dal proprio padre. Ricordo la guerra in Medioriente, che ogni giorno uccide donne, bambini e anziani e le altre guerre sparse per il mondo”. E si rivolge, poi, ai suoi coetanei: “Noi ragazzi in Italia abbiamo la fortuna di poter andare a scuola, fare una sport o scegliere il nostro futuro, ma non è così in ogni paese. Ci sono ragazzi e ragazze non liberi di scegliere il proprio futuro. Bambini che al posto di imparare come si tiene in mano una penna, imparano come si tiene in mano un’arma”.
Dopo gli applausi, il turno del primo cittadino Ermes Tettamanti: “Cari bambini, la vostra presenza sottolinea quanto sia importante ancora oggi ricordare i soldati caduti nelle due Guerre mondiali. I nomi scritti sul monumento appartengono a giovani soldati del nostro territorio che sono partiti per il fronte e non sono più rientrati a casa a causa delle guerre. I loro nomi devono richiamare tutti noi, in questa particolare circostanza, a una riflessione sul significato della guerra e della pace”. E sottolinea: “La pace è come una coperta calda che ci avvolge e va costruita ogni giorno , non un’utopia come direbbero i grandi. Come ripete spesso Papa Francesco, ci vuole più coraggio a fare la pace che a fare la guerra. Desiderate sempre un futuro fatto di pace e speranze che dipende soprattutto da voi”.