Iniziativa

Ancora una volta "no" al progetto del Monte San Primo

Partecipato l'incontro pubblico organizzato dal coordinamento che riunisce ben 37 associazioni.

Ancora una volta "no" al progetto del Monte San Primo
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"Quale futuro per il Monte San Primo?"  è stato il titolo dell'appuntamento

Nella sala conferenze del Museo del ciclismo al Ghisallo

E' stato partecipato l'incontro pubblico intitolato "Quale futuro per il Monte San Primo?" che si è tenuto nella sala conferenze del Museo del ciclismo del Ghisallo di Magreglio. L’evento è stato promosso e organizzato dal coordinamento Salviamo il Monte San Primo e ha avuto lo scopo di promuovere il dibattito sulla realizzazione di nuovi impianti sciistici e di innevamento artificiale al San Primo e di incoraggiare l'apertura di un tavolo di confronto con le istituzioni interessate. Tavolo che è stato più volte sollecitato dal coordinamento e che, finora, ha non ha avuto alcun riscontro.

Presentate le contro proposte del coordinamento

Moderata dalla giornalista de "Linkiesta" Emma Besseghini, la serata ha visto i portavoce del coordinamento presentare al pubblico gli ultimi aggiornamenti del progetto "OltreLario: Triangolo lariano meta dell'outdoor", finanziato con oltre 5 milioni di euro di soldi pubblici,  e  illustrare le contro proposte elaborate dal sodalizio.

"Consumo di suolo e taglio del bosco"

Roberto Fumagalli, presidente del circolo ambiente "Ilaria Alpi", ha presentato il "rinnovato progetto - approvato lo scorso gennaio dalla Comunità montana Triangolo lariano e dal Comune di Bellagio - che prevede la sistemazione di tre piste da sci con innevamento artificiale, tre tapis roulant, un laghetto artificiale; tutte opere che avranno un forte impatto ambientale, incluso quello conseguente alla costruzione di nuovi parcheggi che determinerà consumo di suolo e il taglio di un bosco di pregio".

Stazione meteo ferma da alcuni anni

Roberto Cerati, presidente del Gruppo naturalistico della Brianza, ha contestualizzato il concetto relativo all'andamento delle temperature nell'area del San Primo: "Il progetto è proprio carente di dati puntuali, visto che la stazione meteo - di proprietà della stessa Comunità montana e ubicata presso l'Alpe Borgo -  è ferma da alcuni anni!".

Intervento anche di un architetto e di un membro del Cai

Nunzia Rondanini, architetto e membro attivo del coordinamento, ha illustrato le contro-proposte elaborate dal sodalizio, tra cui: interventi di manutenzione dei boschi, dei pascoli e dei sentieri esistenti; indicazioni in materia di sviluppo economico e mobilità sostenibili.
Massimo Lozzi, del Cai Como, ha presentato una precisa analisi - utilizzando alcuni dati della vicina Svizzera - relativa all'andamento del clima e delle temperature negli ultimi decenni, "dati che dimostrano l'assurdità di realizzare impianti sciistici a quote inferiori ai 2 mila metri di altitudine".

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