un viaggio tra le eccellenze

L'assessore Fermi nelle Università lombarde per incontrare gli studenti

Un tour in tutta la Lombardia per conoscere da vicino il sistema universitario lombardo

L'assessore Fermi nelle Università lombarde per incontrare gli studenti
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Dal 25 gennaio l’assessore regionale con delega a Università, Ricerca e Innovazione Alessandro Fermi farà visita a tutti gli Atenei lombardi, otto statali (Politecnico, Milano Statale, Milano Bicocca, Bergamo, Brescia, Pavia, Insubria e Iuss Pavia) e sette non statali (Bocconi, Cattolica, Iulm, San Raffaele, Humanitas, eCampus e Liuc), per toccarne con mano le eccellenze e capirne eventualmente le esigenze. “Un viaggio tra le eccellenze. Università e Regione Lombardia si incontrano”: questo il titolo scelto per rappresentare al meglio un momento di confronto e crescita reciproca, che permetta di proseguire un dialogo già avviato dall’assessore sin dai primi giorni del suo mandato.

Come nasce l’idea di questo tour nelle università?

“Mi piace sempre conoscere in prima persona le realtà di cui mi occupo, dialogando con i protagonisti. L’ho fatto anche nella scorsa legislatura, quando ero presidente del Consiglio regionale e ho organizzato un tour nelle scuole superiori della Regione, per incontrare gli studenti delle classi quinte. È stato molto interessante e stimolante, per cui ho deciso di ripetere l’esperienza in questo nuovo ambito”.

Come si svolgerà?

“In Lombardia ci sono 15 Atenei e abbiamo in calendario una tappa ogni quindici giorni. Abbiamo organizzato una riunione preliminare con tutte le università chiedendo loro di prevedere una visita a due o tre eccellenze dell’Ateneo, che possono essere laboratori, piattaforme particolari, progetti, possibilmente finanziati da Regione Lombardia ma non solo… La seconda parte della giornata sarà dedicata invece all’incontro con docenti, ricercatori e studenti delle università”.

Il dialogo con i ragazzi è sempre stato un suo pallino…

“Sì, la ritengo una priorità. Se vogliamo consegnare una Lombardia migliore ai giovani forse dobbiamo imparare a costruirla con loro, ascoltando le loro esigenze e comprendendo quali obiettivi si pongono”.

In questi primi mesi di mandato ha comunque avuto modo di avere i primi contatti con il mondo delle università lombarde. Quali le prime impressioni?

“Ho avuto la fortuna di essere invitato a tutte le cerimonie di inaugurazione del nuovo Anno Accademico e questo mi ha permesso di avere un primo approccio diretto con gran parte delle Università lombarde. In alcune sono tornato più volte, per altri eventi di grande interesse e spessore. Ho avuto l’impressione che il sistema universitario lombardo rappresenti davvero un’eccellenza nazionale, come confermano i numeri. Regione Lombardia ospita infatti il maggior numero di studenti universitari italiani, con più di 312mila iscritti. È nostro anche il primato di studenti stranieri (26mila) e provenienti da fuori Lombardia (il 33% del totale). Insomma, il nostro sistema universitario è il più attrattivo d’Italia”.

Questo vi porta anche ad affrontare qualche problema, soprattutto per quanto riguarda alloggi e borse di studio. A che punto siamo?

“Vero. L'Università lombarda ha 30mila borsisti e il 45% di questi è fuori sede. Questo dato mette in luce quanto siano attrattivi i nostri Atenei, ma ovviamente fa lievitare ancora di più i costi, visto che le borse di studio per i fuori sede sono molto più sostanziose. Per questo, in accordo con tutti i rettori delle Università lombarde, ho sollecitato a più riprese il Ministero a rivedere i criteri di assegnazione del FIS (Fondo Integrativo Statale) che risultano ad oggi particolarmente penalizzanti per il nostro territorio. Regione Lombardia riceve poco più dell’8% dell’ammontare complessivo del Fondo, pur essendo la regione che ha il maggior numero di studenti e anche di studenti pendolari e fuori sede. Alla fine di dicembre, in sede di approvazione del bilancio, ho potuto comunicare che andremo ad aggiungere 4 milioni e 200mila euro per le borse di studio. Questi fondi ci consentiranno di pareggiare le risorse stanziate lo scorso anno e, grazie anche al fondamentale contributo degli Atenei, confidiamo di riuscire quindi a garantire le borse di studio alla quasi totalità degli aventi diritto”.

E per gli alloggi?

“In questo caso abbiamo solo notizie positive. Da qui al 2026 si prevede la realizzazione di 20mila nuovi posti letto, 17mila dei quali a Milano. Grazie all’intervento di Regione Lombardia (Campus Mind, nuova residenza Città Studi, ecc.), ai bandi statali di ristrutturazione e riqualificazione (L. 338/2000) e ai bandi PNRR, dunque, si migliorerà il quadro complessivo sulla residenzialità universitaria”.

Il sistema universitario è forse uno degli esempi anche più evidenti di quella “Lombardia dei territori” che spesso cita come modello da perseguire…

“Concordo. Per me è fondamentale che ogni provincia possa avere un riferimento universitario con le sue specifiche peculiarità e che possa essere attrattivo e allo stesso tempo offrire ai giovani opportunità di formazione senza doversi necessariamente spostare a Milano”.

Oltre alla delega all’Università ha quelle a Ricerca e Innovazione. Come si conciliano questi tre ambiti?

“La conoscenza, per dirsi veramente tale, deve sapersi tradurre in pratica. Questa è da sempre la cifra della Lombardia, uno dei suoi tratti distintivi, di cui andiamo orgogliosi. Per questo era indispensabile che alla delega sull’Università si associasse quella a Ricerca e Innovazione. I tre ambiti devono muoversi in sinergia. Non è dunque un caso che con il Piano Lombardia per la ripresa economica post pandemia Regione Lombardia abbia cofinanziato al 50% gli investimenti per innovare le infrastrutture tecnologiche degli otto atenei pubblici lombardi, per un valore di 13,5 milioni di euro”.

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