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Bocuse d'Or, l'Italia per la prima volta nella top ten con lo chef comasco Alessandro Bergamo: "Ho esaudito un desiderio che tenevo nel cassetto da una vita"

Il brand Lago di Como, grazie alla Camera di Commercio, ha sostenuto il Team Italia.

Bocuse d'Or, l'Italia per la prima volta nella top ten con lo chef comasco Alessandro Bergamo: "Ho esaudito un desiderio che tenevo nel cassetto da una vita"
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Sono stati ospiti della Camera di Commercio di Como Lecco e della provincia di Como i ragazzi del Team Italia che alla finale di Lione, per la prima volta nella storia della competizione, l'Italia si è posizionata nella top ten. Un appuntamento per conoscere meglio i candidati che hanno chiuso da poco con la finale mondiale del più grande concorso culinario al mondo, il Bocuse d’Or; presenti presso la bellissima Villa Gallia il capitano Alessandro Bergamo, il coach Lorenzo Alessio e il commis Francesco Tanese. Con loro anche Filippo Crisci (vice coach) e gli helpers, Noel Moglia, Graziano Patanè e Andrea Monastero.

Bocuse d'Or, l'Italia per la prima volta nella top ten con lo chef comasco Alessandro Bergamo

Da poco rientrato dalla kermesse lionese, il Team Italia che è riuscito con grande orgoglio a piazzarsi decimo in classifica mondiale, ha raccontato agli ospiti e alla stampa l’esperienza del Bocuse d’Or e quali sono i progetti per il futuro. Al Bocuse d’Or, 21 nazioni provenienti da tutto il mondo si sono sfidate in 5 ore e 35 minuti per portare a casa la benvoluta statuetta; a difendere il tricolore il Team Italia della Bocuse d’Or Italy Academy, con Alessandro Bergamo - già sous chef al ristorante Cracco* di Milano e candidato alla finale San Pellegrino Young Chef - Francesco Tanese (commis), dai membri della Federazione Italiana Cuochi, lo chef Lorenzo Alessio in qualità di coach.  Quel che ha permesso agli azzurri di arrivare così competitivi in finale è stata la vicinanza della Bocuse d’Or Italy Academy, del Presidente Enrico Crippa (ristorante Piazza Duomo, Alba), del Vicepresidente Carlo Cracco e del direttore Luciano Tona, che hanno studiato il vassoio e il piatto presentati in gara ad una giuria composta dai migliori chef di tutto il mondo.

"Ho avuto modo di conoscere Alessandro in primavera, non conoscevo questa iniziativa e lui mi ha trasmesso grande entusiasmo - ha commentato il vicepresidente della provincia di Como Federico Bassani che ha accolto gli chef - Un ente come il nostro deve sponsorizzare eventi come questo, perché fa bene al territorio. Il saper fare si declina in tantissimi aspetti della quotidianità, non solo ad esempio nel design ma anche nell'alta cucina. Obiettivo è far conoscere questa molteplicità di talenti del nostro territorio".

Gli ha fatto eco Giuseppe Rasella, consigliere con delega al Turismo della Camera di Commercio Como Lecco. "Siamo molto contenti di essere stati coinvolti - ha detto - Alla rassegna abbiamo apposto il marchio del nostro territorio che rappresenta un'eccellenza. L'enogastronomia è funzionale al turismo, in tanti arrivano sul territorio per scoprire i nostri prodotti enogastronomici. Coldiretti stima che il 30% della spesa media del turista sia dedicato all' enogastronomia. Per proseguire in questo percorso dal 14 al 21 novembre parteciperemo alla Settimana della Cucina Italiana grazie alla collaborazione con Enit".

E' intervenuto anche Rocco Pozzulo, presidente nazionale della Federazione Italiana Cuochi. "Grazie al territorio di Como per questo sostegno, ci tengo a ricordare quanto é importante il sostegno dei partner - ha detto - Questi ragazzi fanno grandi sacrifici, facciamo queste attività perché spinti da una passione enorme".

“Per me essere riuscito a vivere l’emozione di una finale Bocuse d’Or significa aver esaudito un desiderio che tenevo nel cassetto da una vita – ha dichiarato un emozionatissimo Alessandro Bergamo – Eravamo consapevoli del fatto che sarebbe stata difficile spuntarla ma ero altrettanto sicuro che avremmo fatto un buon lavoro. Devo ringraziare tutti, il mio commis Tanese, il coach Alessio, Filippo Crisci, Noel Moglia e gli helpers, senza di loro non sarei qui a vivermi questo momento. Il presidente Crippa, il direttore Tona e il Presidente FIC Rocco Pozzulo; sono stati mesi duri ma ce l’abbiamo fatta. Il Bocuse d’Or non è solo una competizione, vivere il Bocuse d’Or significa imparare ad affrontare le sfide che la vita porta propone con o senza preavviso, una scuola di vita che consiglio a tutti i miei colleghi più giovani”.

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