Protagonista un socchese

Caffè salato a Como per un finto straniero vestito col kilt scozzese

Un finese in kilt scozzese ha pagato un caffè 2 euro a Como; il giorno dopo stesso bar, ma il prezzo è sceso

Caffè salato a Como per un finto straniero vestito col kilt scozzese
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Veste il tradizionale kilt scozzese per onorare le origini della moglie scomparsa e paga quattro euro per due caffè in un bar di piazza Volta a Como il giorno di Natale, 25 dicembre. La mattina seguente stesso bar e stesso caffè, ma con abiti italiani e riceve uno scontrino da 1 euro e 30 centesimi. Sembrerebbe essere l’ennesima "truffa degli scontrini" a danno dei turisti stranieri che vengono a passare le vacanze nel Bel Paese.

Un malcostume diffuso

Solo la scorsa estate la Cnn, una delle più importanti emittenti televisive statunitensi, aveva denunciato le "vergognose fregature ai turisti in Italia" nonché una serie di "scandali dei prezzi in bar e ristoranti" e anche il Lago di Como non sembrerebbe esente da qualche pratica discutibile. Basti ricordare, nell’estate 2023, i 2 euro per tagliare a metà un panino al prosciutto, i 20 per acqua e caffè e i 30 euro pagati per due spritz.

Il racconto

A denunciare l’ultimo episodio è Andrea Agosta, socchese di 84 anni:

"Ho ordinato due caffè al banco in un bar di piazza Volta: ero vestito in kilt scozzese per onorare le origini di mia moglie Jacqueline, scomparsa nel 2021. Sullo scontrino era segnata la somma di 2 euro cadauno. Sono tornato il giorno dopo senza kilt e ho pagato un caffè 1 euro e 30 centesimi allo stesso bancone, sempre in piedi. Mi ha dato fastidio la disparità di trattamento per il fatto di essere vestito scozzese. Ho parenti in Scozia secondo cui gli italiani “fregano”. È davvero brutto poiché anche io viaggio spesso in giro per il mondo e gli stranieri conoscono i prezzi meglio di noi. Quindi mi sono sfogato sui social non tanto per la somma esigua, ma perché c’è chi si approfitta dei turisti: in quel momento non mi hanno considerato italiano e mi hanno raggirato. I turisti non devono avere un brutto ricordo di Como, di una città che se ne approfitta".

La replica del bar: "Nessuna discriminazione"

Contattato dal Giornale di Cantù, il titolare ha voluto chiarire la posizione del Bar Volta:

"La differenza di prezzo è dovuta al fatto di essere seduti al tavolo (2 euro): se si occupa due ore per un caffè non potrebbe essere usato per gli aperitivi, 1 euro e 30 centesimi invece se si sta al bancone. I prezzi sono scritti sul menù all’entrata, fuori, al banco e nei tavolini. Nessuna discriminazione rivolta ai turisti".

Agosta però al tavolino non si è mai seduto.

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