CAG chiusi Oasi e La Pineta, Lissi: "Attività educative all'anno zero"
I Centri di aggregazione giovanile hanno terminato le attività il 30 giugno perché la gestione dei servizi è scaduta.
CAG chiusi a Rebbio e Sagnino. I Centri di aggregazione giovanile hanno terminato le attività il 30 giugno perché la gestione dei servizi è scaduta. Il consigliere Pd Patrizia Lissi all'attacco in Consiglio comunale lunedì sera.
CAG chiusi a Rebbio e Sagnino
Una preliminare accorata quella del consigliere di minoranza del Pd Patrizia Lissi lunedì sera, 9 luglio, in Consiglio comunale a Como. L'esponente dem infatti ha pubblicamente denunciato in aula la chiusura dei CAG l'Oasi di Rebbio e La Pineta di Sagnino. "Ho saputo casualmente e con profonda tristezza e stupore che i centri di aggregazione giovanili Oasi e lo Spazio Pineta sono chiusi. Eppure offrono servizi educativi che si occupano di socializzazione, informazione, orientamento, sostegno e accompagnamento di preadolescenti, adolescenti e giovani. Lavorano da anni sulla promozione del benessere della persona, sulla prevenzione dei fattori di rischio, sulla valorizzazione delle risorse, sull’offerta di spazi di incontri".
Quindi prosegue: "Conosco bene l’Oasi, che è situata al parco Negretti, conosco il lavoro svolto in questi anni di coinvolgimento e di collaborazione con l’oratorio di Rebbio e con le scuole di quartiere, con ottimi risultati – ha aggiunto ancora Lissi –. Nel mese di luglio ci sono sempre state attività estive per i bambini, gite e altre attività. Ma quest’anno nulla”. Poi la domanda indirizzata all'assessore competente Amelia Locatelli: "Mi chiedo sono state avvisate le famiglie, perché non mi risulta".
Lo stesso messaggio "Speriamo di poterci rivedere a settembre" campeggia sulle pagine social dei due centri dallo scorso 3 luglio. La gestione del servizio è infatti scaduta lo scorso 30 giugno e la cooperativa che lo gestisce non può proseguire fino al rinnovo da parte del Comune.
L'accusa
Un altro servizio sospeso segnalato da Lissi in Consiglio comunale è l’assistenza domiciliare ai minori. “Ho chiesto all’assessore di competenza che spieghi pubblicamente i motivi di questa decisione e quale sarà il futuro di questi servizi. È pazzesco nel metodo ed è pazzesco che tutto questo sia successo nel silenzio più totale. Una politica che non pensa a chi ha bisogno crea una società senza speranza”.
Ma in particolare, per Lissi, è proprio “Rebbio a essere stata abbandonata dall’amministrazione Landriscina: prima il mancato incarico agli psicologi nelle scuole, ora la chiusura dei centri di aggregazione. Il disegno è chiaro: le periferie sono state dimenticate subito dopo la campagna elettorale e intanto le attività educative sono all’anno zero”.