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Calzolaio di bronzo ai Mondiali di Bra

Il calzolaio di 43 anni di Tavernerio ha vinto la medaglia di bronzo

Calzolaio di bronzo ai Mondiali di Bra

L’artigianato di Michele Turesso sul podio internazionale: il calzolaio di 43 anni residente a Tavernerio ha partecipato nei giorni scorsi alla gara «Master Shoes» vincendo la medaglia di bronzo.

Si è misurato con colleghi da tutto il mondo

L’artigiano, di esperienza ventennale, gli scorsi 25 e 26 ottobre si è misurato con colleghi da tutto il mondo nella gara organizzata dall’Associazione Calzolai Italiani a Bra, in provincia di Cuneo. Un’esperienza che ha fatto per mettersi alla prova e coltivare ancora una volta quella che, prima di un lavoro, è una grande passione, come spiega l’artigiano, proprietario della Calzoleria Attaccabottone con la sorella Nadia: «Faccio questo lavoro da poco più di vent’anni: ho cominciato da un artigiano, poi ho aperto con mia sorella il negozio, prima in centro, poi sulla Briantea – spiega – Prima di un lavoro, per me questa è una passione: lo farei anche se non fossi pagato. Trovo divertente e appagante ridare vita a una scarpa che sembra da buttare, recuperarla. Sono oggetti che hanno fatto esperienza con noi: è un peccato doverle buttare quando magari si possono rimettere in sesto. Quella al campionato internazionale era la mia prima gara: ho partecipato per mettermi alla prova e vedere il livello dei colleghi. E’ andata meglio del previsto!».

Alla competizione hanno partecipato artigiani da tutta Europa e non solo. Turesso ha totalizzato il terzo posto: è stato il primo classificato tra gli italiani. Sul podio, al primo e secondo posto, due francesi. «Ero agitatissimo e molto emozionato: era la mia prima volta, c’erano stampa, fotografi, postazioni di lavoro… E’ stato un bell’impatto – ricorda – Ho scelto una “Mistery box” in cui dovevo personalizzare delle scarpe Nike con delle istruzioni: dovevo sostituire le suole, le fodere interne, ritingerle… Non mi aspettavo questo risultato: sapevo che era andata bene, ma il livello era alto. E’ stato premiato sia il lavoro artigianale che, a livello estetico, la personalizzazione: sono contentissimo di come è andata, dispiace che per 2 soli punti non sono arrivato secondo».
E la partecipazione alla gara internazionale, oltre al risultato eccellente, ha spinto Turesso a volersi misurare ancora una volta in competizioni di artigianato. Il tutto nell’intento anche di valorizzare una professione che purtroppo rischia di scomparire: «Mi piacerebbe tornare a competere – spiega – Ed è bello vedere come ci siano ancora bravi artigiani: il nostro lavoro, purtroppo, sta andando a scomparire e va valorizzato il più possibile. Purtroppo siamo rimasti in pochi e quindi ben vengano queste manifestazioni! Trovo che il nostro lavoro abbia un valore importante sia a livello ambientale, nell’incentivare a non buttare un oggetto danneggiato, ma a ripararlo; sia per promuovere una spesa intelligente, e cioè riutilizzare una scarpa, sistemarla con un lavoro fatto bene anziché comprarne una nuova».

Nella foto  i campioni (Turesso è il primo da destra)