Cantù Civica ha scelto: Cecilia Volontè candidata alla poltrona di sindaco
"Vogliamo essere a Cantù un’alternativa valida alla Destra"
Una pialla, la Carta costituzionale e la maglietta del torneo dei bar. Sono i tre simboli scelti dalla lista Cantù Civica per esprimere le proprie radici canturine e il legame con la tradizione democratica, valori che caratterizzeranno il movimento politico anche in occasione delle prossime elezioni amministrative. Giovedì infatti la civica ha presentato nella sede di via San Giuseppe, il proprio candidato sindaco, che sarà Cecilia Volontè.
La presentazione
"Vogliamo essere a Cantù un’alternativa valida alla Destra - ha puntualizzato Volontè nel presentare la propria candidatura e quella della civica - Raccogliamo al nostro interno tutte le realtà civiche della nostra città, che hanno deciso di correre sotto un unico simbolo. Siamo aperti al dialogo con tutti coloro che sono accomunati dai valori antifascisti. Tra gli obiettivi che vogliamo perseguire vi è quello ripristinare il metodo partecipativo alla politica, introdotto a Cantù da Lavori in Corso e progressivamente smantellato dall’amministrazione della Destra. Ne sono un esempio i volontari civici, che questa amministrazione ha voluto lentamente smantellare. Abbiamo iniziato a dialogare anche con molteplici realtà del territorio, dal Comitato dei pendolari a Legambiente, dagli imprenditori ai commercianti, con l’obiettivo di cogliere dalla società civile e dalla componente produttiva i problemi e le esigenze del nostro territorio, che vogliamo tradurre in proposte politiche. I giovani, le famiglie, l’inclusione, sono alcuni dei temi che fanno parte del nostro programma politico".
Mancata alleanza con il Pd
Volontè ha poi chiarito il dialogo fallito con il Partito democratico circa la possibilità di correre insieme alle prossime elezioni amministrative.
"Il primo progetto politico è stato quello di creare una lista comune con un simbolo comune, che andasse a esprimere un unico candidato. Questa possibilità non si è concretizzata perché il Pd ha voluto correre con il proprio simbolo, esprimendo un proprio candidato. Abbiamo allora espresso la nostra disponibilità ad appoggiare la candidatura di Antonio Pagani, a condizione di un rapporto “uno a uno”: nella coalizione doveva esserci un solo partito, appunto il Pd, e una sola realtà civica, la nostra. Ma anche in questo caso la nostra proposta non è stata accolta. Ecco dunque la scelta di questo gruppo, di cui io sono espressione, di proseguire da solo verso le prossime elezioni comunali".