Cantù, il ministro Piantedosi inaugura l'immobile confiscato alla mafia: "E' il simbolo dello sforzo dello Stato"
L'edificio di via Cesare Cantù diventerà la nuova sede dell'Azienda Speciale Consortile Galliano
Una mattinata di profondo significato quella si sta svolgendo a Cantù oggi, mercoledì 26 luglio 2023: il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi è arrivato in città per inaugurare insieme ai vertici delle istituzioni locali un bene confiscato alla mafia restituito alla comunità.
Cantù, il ministro Piantedosi inaugura l'immobile confiscato alla mafia
A partire da oggi infatti la nuova sede dell'Azienda Speciale Consortile Galliano, ente strumentale dei Comuni dell’Ambito di Cantù, sarà infatti in via Cesare Cantù 4, immobile confiscato alla criminalità organizzata e completamente ristrutturato. L'Azienda, ostituita nell’ottobre del 2016, ha lo scopo di sostenere la programmazione e la gestione associata dei servizi sociali e socio-sanitari sul territorio canturino; in particolare gestisce, in nome e per conto dei comuni associati, le risorse derivanti da Fondo Nazionale Politiche sociali (a favore di minori, anziani, disabili, marginalità sociali, immigrati e povertà), Fondo Sociale Regionale, altri Fondi regionali e provinciali finalizzati al raggiungimento di specifici obiettivi e finanziamenti propri degli Enti Locali ad essa aderenti.
A tagliare il nastro della nuova sede dell'Azienda il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Con lui il sottosegretario canturino al Ministero dell'Interno Nicola Molteni, l'assessore regionale Alessandro Fermi, il sindaco di Cantù Alice Galbiati e il direttore ANBSC, il prefetto Bruno Corda. In platea tante fasce tricolori di primi cittadini del territorio canturino, ma anche rappresentanti delle forze dell'ordine.
"Il ripristino, l'inaugurazione e la destinazione di questo bene è di primissima importanza - ha detto il ministro Piantedosi - Lo è perché sono trascorsi vent'anni da quando questo bene è stato confiscato ed è quindi il simbolo dello sforzo che lo Stato sta facendo per riconsegnare alla comunità, per scopi sociali, questi beni".
"Una giornata storica per diversi motivi - ha detto il sottosegretario Molteni - In particolare l'inaugurazione: un bene confiscato è una violenta aggressione al patrimonio mafioso e in questo modo viene rimesso a disposizione della comunità. Questa era la casa della mafia, oggi è casa della società. Qui verranno svolti servizi alla persona, nei confronti dei più fragili".
"Seicento metri quadri della nostra città sottratti alla mafia e restituiti ai nostri concittadini, anzi ai più fragili tra i nostri concittadini. Diceva Paolo Borsellino che lo Stato e la mafia sono due poteri che si contendo il controllo di un territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'0acordo. Oggi Cantù conferma di non avere dubbi su da che parte deve stare" ha sottolineato il sindaco Galbiati.
Dopo il taglio del nastro il ministro Piantedosi ha visitato l'immobile insieme alle istituzioni del territorio per vedere quanto realizzato.