la storia

Cecilia è ipovedente, ma va a canestro con la sua squadra di baskin

"Quando gioco con i miei compagni, provo adrenalina e molta felicità", ha detto la piccola campionessa, 9 anni

Cecilia è ipovedente, ma va a canestro con la sua squadra di baskin

Ha soltanto 9 anni ma ha già abbattuto barriere che spesso, per paura, sono gli adulti a costruire. Cecilia Genoese è gravemente ipovedente, eppure riesce lo stesso a fare canestro.

Cecilia è ipovedente, ma va a canestro con la sua squadra di baskin

«Da me ha ereditato una grande passione per lo sport e la voglia di competere – ha raccontato papà William, 35 anni, dal 2014 residente in città con la famiglia – Ha fatto diverse attività sportive, ma sempre individuali: nuoto, equitazione, tennis. Il suo desiderio, però, era poter far parte di una squadra e giocare insieme ai compagni». Così, navigando in rete, Genoese un anno fa ha scoperto la realtà del baskin, il basket inclusivo che unisce atleti con e senza disabilità. «Io e mia moglie ci siamo convinti potesse fare al caso suo e l’abbiamo iscritta agli Sport4All Dragons di Lentate».

Per «Ceci», appassionata di calcio (tifa Juve) e affascinata dal mondo dei Los Angeles Lakers, è scattata subito la scintilla. «E’ entrata a far parte del team che comprende atleti dai 9 ai 15 anni e si è subito integrata con tutti. Vedere la felicità di nostra figlia per noi è speciale».
Mercoledì è la giornata dell’allenamento, momento in cui, con grande orgoglio, indossa la divisa della sua squadra. E guai a saltare quell’appuntamento a cui bisogna essere presenti praticamente ad ogni costo. Ancora prima di trovare il baskin, la bambina, che frequenta la quinta elementare alla «Don Milani» di Perticato (frazione di Mariano Comense), si era fatta comprare un canestro. Dopo l’iscrizione il canestro è raddoppiato per continuare ad allenarsi al meglio anche in giardino. Appena papà ha un momento libero scatta la corsa verso il parchetto per fare degli uno contro uno.

Uno sport che valorizza le capacità di ogni atleta

In campo Cecilia è un numero 3, quindi può andare a fare canestro. «La bellezza del baskin è cercare sempre di valorizzare le capacità di ogni atleta. Il gioco è stato pensato in maniera inclusiva e si adatta per esaltare le caratteristiche di ciascuno. Mentalmente è riuscita ad acquisire le regole, quindi le rispetta tutte: dalle linee del gioco, passando per l’attacco o la difesa». Nel suo ruolo Cecilia non può essere contrastata dagli avversari che sono un 4 o un 5, può essere contrastata solo da un pari livello oppure da chi ha un livello inferiore. «Lei si sente importante perché sa che il suo contributo nel fare canestro è importante per arrivare alla vittoria della sua squadra. Si emoziona anche quando sente urlare il suo nome durante la partita e gli applausi del pubblico», ha continuato papà William.

“Sono pronta per l’Acqinque Baskin Cup”

La piccola marianese sta contando i giorni che la separano dall’Acinque Baskin Cup del 20 e 21 settembre. Gli allenamenti, anche quelli a casa, si stanno facendo sempre più intensi per farsi trovare pronta a un appuntamento che vedrà la partecipazione di nove squadre che si confronteranno a viso aperto sul terreno di gioco.

A raccontare le sue emozioni è stata la stessa atleta, che come una vera campionessa prima di un appuntamento importante, è focalizzata sul suo obiettivo: «Se sono pronta per il torneo? Sì, infatti mercoledì 10 abbiamo iniziato gli allenamenti con la squadra. Quando gioco con i miei compagni, provo adrenalina e molta felicità. Ciascuno in quei momenti dà tutto se stesso. Anch’io mi impegno al massimo».
Un impegno che non mancherà nemmeno all’evento di Seveso, che resterà aperto a chiunque vorrà vedere più da vicino la bellezza e la forza dell’inclusione.

Arianna Sironi