Chiesa

Celebrazione eucaristica nel settantesimo anniversario della consacrazione episcopale di monsignor Pirovano

La cerimonia è stata presieduta dall’Arcivescovo, monsignor Samuele Sangalli.

Celebrazione eucaristica nel settantesimo anniversario della consacrazione episcopale di monsignor Pirovano

Chiesa prepositurale di Santa Maria Nascente a Erba gremita per la prima domenica dell’Avvento ambrosiano, il ritiro spirituale dei bambini di quinta elementare e  il ricordo dell’ordinazione di padre Aristide, promosso dalla comunità pastorale Sant’Eufemia e dagli Amici di monsignor Aristide

Si pensa alla “grande opera” per il processo di beatificazione

Si è tenuta ieri, domenica 16 novembre, la messa solenne per ricordare la consacrazione a vescovo di padre Artide Pirovano, avvenuta il 13 novembre 1955.
A presiedere la celebrazione, proprio in occasione del settantesimo anniversario, è stato l’Arcivescovo Samuele Sangalli, segretario aggiunto del Dicastero per l’Evangelizzazione (già Propaganda Fide) in Vaticano, il cui invito è stato: “State in ascolto delle vostre radici, avete davanti una grande opera da compiere, buon cammino!”.
La “grande opera”  è la proposta di associare il processo di beatificazione del Vescovo missionario erbese, da anni auspicato dagli Amici, alla causa in corso di Marcello Candia, amico di Pirovano, oggi Venerabile.

Due segni concreti della cerimonia di settant’anni fa: il faldistorio e una mostra fotografica

A rendere “visibile” il ricordo di quel 13 novembre di settant’anni fa erano presenti due segni, entrambi esposti sull’altare antico: il Faldistorio, la poltrona su cui nel 1955 sedettero l’allora Arcivescovo di Milano – monsignor Giovanni Battista Montini futuro papa Paolo VI e oggi santo – e padre Aristide, recentemente restaurato dall’associazione culturale Ars Restauro di Merone grazie all’intervento di Lina Riva; una serie di fotografie di quella celebrazione, stampate dalla Fotoottica Cerutti e allestite da Federica Assisi.

“Una circostanza eccezionale per un uomo eccezionale”

A spiegare l’importanza della cerimonia è stata Rosanna Pirovano, presidente dell’Associazione:

“Solitamente l’ordinazione di un Vescovo ha luogo nella Cattedrale della sua Diocesi di origine o di incardinazione. Settant’anni fa l’Arcivescovo di Milano monsignor Giovanni Battista Montini venne qui per presiedere la consacrazione episcopale di padre Aristide nella sua parrocchia di provenienza. Una circostanza eccezionale per un uomo, un missionario e un Pastore eccezionale”.

Un modello per le giovani generazioni

Nell’omelia, rievocando la “figura buona” e il “sorriso accattivante” di padre Aristide – da lui conosciuto personalmente – monsignor Sangalli l’ha definito “davvero un servo di Dio“, perché ha preso sul serio “il fatto che Dio ha dato la sua vita per noi e noi dobbiamo fare altrettanto“. In questo senso costituisce un modello per le giovani generazioni, alla mercé di tanti messaggi negativi, di “stili di vita meschini e brutalmente indifferenti verso Dio e il prossimo” e dell'”assenza di ideali per cui spendere la propria esistenza“.
Riferendosi poi alle foto d’poca esposte, l’Arcivescovo si è chiesto: “Rappresentano tempi lontani? Siamo rimasti in pochi a coltivare gli ideali di padre Aristide e a continuare la sua opera?“. La risposta è affermativa, ma allora “cosa farebbe monsignor Pirovano oggi? Come affronterebbe le sfide odierne con la sua tenacia e la sua grinta? Come ci spronerebbe?“.

Ricordare il passato per vivere il presente

A chiudere la celebrazione è stato il Prevosto,  monsignor Angelo Pirovano, che ha commentato quanto sia importante ricordare “il passato per vivere il presente e proiettarci nel futuro”.
Il Prevosto ha infine ringraziato monsignor Sangalli per la sua presenza, accennando alla loro cordiale amicizia e anche all’origine dell’Arcivescovo, nativo di Acquate (Lecco), non lontano da Rancio dove, presso la Casa del Pime, padre Aristide si spense il 3 febbraio 1997.