Il progetto

Centinaia di volontari per ridare nuova vita all'ex maneggio confiscato alla mafia

Da due anni si occupano della riqualificazione del bene.

Centinaia di volontari per ridare nuova vita all'ex maneggio confiscato alla mafia
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Il volto della legalità ha il viso di una ragazza di 17 anni, camicia a quadri e un tronco due volte la sua altezza trasportato sulla spalla. E’ la risata di un suo compagno di classe e una chitarra classica appoggiata su una sedia. Il volto della legalità è la forza del volontariato e il desiderio di mettersi in gioco.

Riqualificazione dell'ex maneggio della mafia

In due anni e mezzo, l’ex maneggio di via Tavorella, a Oltrona di San Mamette,  confiscato alla mafia, si è trasformato grazie all’impegno di centinaia di volontari. E’ stato ripulito, sistemato e, in parte, riqualificato durante una settantina di giornate che hanno visto protagonisti giovani, adulti, scout e migranti della parrocchia di Rebbio. Attualmente, l’area, che conta una casa e una stalla "abbracciate" da un terreno ampio 12.000 mq, è stata data in assegnazione provvisoria al decanato di Appiano Gentile e, appunto, alla parrocchia guidata da don Giusto Della Valle. Un piccolo gioiello e la testimonianza concreta del "fare". Dei risultati raggiungibili. Qui, nonostante i lavori di sistemazione non siano conclusi, si è innescato un moto che ha portato la zona a una seconda vita, in cui la legalità ne è perno portante.

"Uso educativo della struttura"

"Quando siamo arrivati il posto era in stato di abbandono da un paio di anni ed erano necessari diversi lavori di manutenzione: non c’era acqua e non c’era corrente. Anche alcuni muri erano stati rovinati - interviene la volontaria Alice Viganò - Come prima cosa abbiamo svuotato i locali dai rifiuti. Era presente anche una novantina di slot machine. Una l’abbiamo tenuta come “ricordo”. In totale abbiamo portato in discarica sei container di materiale". I volontari hanno allacciato elettricità e acqua, hanno portato gli animali e affiancato alla riqualificazione incontri di formazione. "L’uso principale di questo bene è educativo - aggiunge don Giusto Della Valle - Non c’è un equivalente in provincia di Como e oserei dire in Lombardia". E le mucche, le galline e le capre fanno parte del progetto. "La cura degli animali è, ovviamente, quotidiana e, anche questo, permette al bene di vivere. Poi ci sono i prati che possono essere usati in mille modi come, ad esempio, per piante da frutto". Insomma, già ora l’ex maneggio sta assolvendo alla sua nuova funzione. "L’altro aspetto importante è la condivisione. Perché solo ritrovandosi, solo uscendo di casa non si è impotenti di fronte ai grandi poteri".

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