Lutto

Chiesa gremita per l'addio alla vicepreside

Prepositurale piena dei suoi ragazzi della "Puecher", dei colleghi, dei collaboratori scolastici e degli amici.

Chiesa gremita per l'addio alla vicepreside
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Tutti stretti intorno ai figli Giulia e Davide e al marito Fabio

La professoressa Patrizia Calcaterra

Le esequie questa mattina in Santa Maria Nascente

A fatica è riuscita a contenere tutti la chiesa prepositurale di Santa Maria Nascente di Erba questa mattina, lunedì 7 luglio, per le esequie di Patrizia Calcaterra. La vicepreside della scuola di secondo grado cittadina morta sabato. In tanti hanno voluto portarle l'ultimo saluto: dai suoi ragazzi della scuola media "Puecher" ai colleghi, dai collaboratori scolastici agli amici. Tutti stretti intorno ai figli Giulia e Davide e al marito Fabio.
Don Claudio Frigerio, parroco della frazione di Arcellasco dove la vicepreside Calcaterra viveva, nella sua omelia ha invocato per la famiglia "la forza per attraversare questo momento di profondo dolore, ma anche la consolazione che viene da Dio".

"Dobbiamo guardare alla vita come a un dono grande di Dio"

Toccanti le parole di don Claudio:

"Ci chiediamo "perché?" e siamo tentati di non seguire più il Signore perché vorremmo le risposte a tutte le domande. Ma anche in questo momento di dolore dobbiamo sapere guardare alla vita come a un dono grande di Dio. E come Dio si è donato a noi, ora noi siamo qui per donare a Lui la vita di Patrizia, perché raggiunga il suo compimento. La nostra vita è un capolavoro incompiuto che Dio porta a compimento e allora si esalta il valore della vita di questa nostra sorella, la sua dedizione alla famiglia, ai suoi cari, il suo impegno per la cultura, l’insegnamento nella scuola vissuto con competenza e passione".

"Parlava ai ragazzi con gli strumenti del loro tempo"

Commovente il ricordo tracciato dalla dirigente dell'Ic "Pucher" Rosa Angela Muni al termine della cerimonia:

"Ho conosciuto Patrizia appena un anno fa, al mio arrivo. Subito è diventata il mio punto di riferimento. Una presenza forte, sicura, accogliente. Aveva uno sguardo chiaro sulle cose, vedeva oltre l’ostacolo, sapeva trovare soluzioni, ma sempre con equilibrio, rispetto, umanità. È stata lei a portare nella nostra scuola le classi 2.0: un’idea che non era solo tecnica, ma educativa. Vedeva una scuola moderna, viva, che sapesse parlare ai ragazzi con gli strumenti del loro tempo. Con i ragazzi più fragili, Patrizia aveva qualcosa di speciale. Li capiva. Li ascoltava. Li accoglieva senza giudicare, li incoraggiava a trovare una strada".

"Grazie mamma, per averci insegnato ad amare la vita"

A chiudere la celebrazione le parole cariche d'amore dei figli Giulia e Davide:

"Grazie mamma per averci insegnato ad amare la vita in modo così profondo, per essere stata la nostra prima casa, la nostra confidente, il nostro porto sicuro, per aver passato la tua vita a seminare, in modo discreto, piccoli semi d’amore, soprattutto dove nessuno li avrebbe cercati e per averci mostrato con le azioni che prendendosi cura di questi semi li si vedono germogliare e cambiare il paesaggio. Qualcosa mi dice che tutti avremo cura della tua eredità. Vorremmo concludere con un messaggio per i suoi ragazzi, un ultimo compito da parte della vostra prof Calcaterra: "Quando andate a casa oggi, date un abbraccio forte alla vostra mamma"".