Chiusura dell'impianto di via del Dos, rispondono Lissi e Guarisco: "Comaschi condannati al vuoto". Il Comune: "Non siamo responsabili"
Botta e risposta tra i candidati e il Comune.

Si torna a parlare della chiusura del Centro sportivo di via del Dos a Como. La vicenda era iniziata nel 2015. Quell'anno infatti è scaduta la concessione a Colisseum per l'utilizzo della struttura comunale fornendo, tra gli altri, servizi di interesse pubblico per le fasce più fragili della popolazione - bambini, anziani e disabili - con una media di mille accessi al mese in epoca pre-Covid. Da quel momento Colisseum ha continuato a garantire i servizi in virtù delle proroghe rilasciate di anno in anno dal Comune di Como. Ad inizio giugno, la doccia gelata: le attività svolte presso il centro cesseranno al 31 luglio 2022. Un tema che è stato toccato anche nelle ultime ore di campagna elettorale...
Chiusura dell'impianto di via del Dos, rispondono Lissi e Guarisco: "Comaschi condannati al vuoto"
Al candidato sindaco Giordano Molteni, che ha parlato di responsabilità anche dei consiglieri Dem che votarono le indicazioni in Consiglio comunale, hanno risposto oggi Patrizia Lissi e Gabriele Guarisco, consiglieri comunali uscenti e candidati alle elezioni: “Dottor Molteni, siamo seri, l’unica maschera da gettare è quella del centrodestra comasco. I suoi partiti stanno sfrattando un servizio importante per centinaia di comaschi, anziani, disabili e fragili. Già questo non vi fa onore, evitiamo i biechi scaricabarile. Il consiglio, unitamente a noi consiglieri del PD, ha solo votato le modalità per fare la gara, disincagliare una situazione ferma da tempo e assicurare lo svolgimento del servizio anche in futuro. I passi successivi erano un compito affidato alla sorveglianza della giunta. Così è stata anche la scelta di intimare alla cooperativa Colisseum di sgomberare da Via del Doss, fatta nello stesso giorno in cui la sospensiva della gara fatta da ANAC rendeva evidente che anche un eventuale nuovo gestore non avrebbe potuto iniziare a rendere il servizio immediatamente. Il tutto danno degli utenti e delle loro famiglie. Sono passati sette mesi dal voto: la responsabilità è interamente vostra, del centrodestra” dichiarano Patrizia Lissi e Gabriele Guarisco, consiglieri comunali uscenti e candidati alle elezioni del 12 giugno.
“Ricordiamo che la destra di Landriscina (che è la stessa destra di Molteni: stesse facce, stessi nomi) ha tirato a campare a colpi di proroghe su via del Doss. Questo nonostante la proposta di project financing della cooperativa nel 2018. Con la diffida da parte del Comune, siamo all’apice di anni di immobilismo e di opportunità sprecate per potenziare e stabilizzare un servizio di valore come quello erogato da Colisseum. In tutto questo la colpa dei consiglieri di opposizione quale sarebbe? Non è la minoranza ad aver condannato Como e i Comaschi al vuoto. Negli ultimi cinque anni la destra ha affossato Como. Su questo non c’è maschera da calare: i danni fatti sono sotto gli occhi di tutti e i comaschi non sono degli ingenui. Ci vediamo domenica, quando la città potrà finalmente dimenticare la stagione amministrativa deprimente appena chiusa” concludono i Dem.
La risposta del Comune
Nel pomeriggio è arrivata anche una nota dal Comune guidato da Mario Landriscina.
"Il dialogo dell’Amministrazione con i responsabili della cooperativa Colisseum è stato costante: l’informazione che non sarebbe stato più possibile un rinnovo automatico della concessione era chiara da tempo ai responsabili di Colisseum, in quanto la procedura precedentemente adottata non è rispondente alla normativa in essere. Con comunicazione del 29 dicembre 2021 il termine della concessione è stato fissato al 31 luglio 2022; nella stessa si faceva espresso riferimento alla gara per la selezione del concessionario del servizio che sarebbe stata indetta. Colisseum - a mezzo PEC - ha accettato espressamente il contenuto della comunicazione.
La procedura di gara emessa dal Comune di Como – approvata all’unanimità (con tre astensioni) dal Consiglio comunale il 16 novembre 2021 - si sarebbe conclusa il 6 giugno 2022. Se Colisseum avesse partecipato alla gara e avesse consentito ad altri soggetti di poter partecipare, ci sarebbe stata l’aggiudicazione del servizio con relativa continuità. Purtroppo il ricorso presentato ad ANAC dalla cooperativa ha causato la sospensione della gara.
L’Amministrazione non si sente quindi responsabile di quanto sta accadendo e condivide l'amarezza delle conseguenze di questo comportamento di Colisseum, che causa un ritardo nella concessione della struttura con enorme disagio per le famiglie degli utenti. A breve inizieranno i lavori – già programmati – per il rifacimento della centrale termica e la sistemazione dell’unità di trattamento dell’aria a servizio della piscina".
La replica di Colisseum
Poco dopo l'invio da parte di Palazzo Cernezzi della nota, è arrivata puntuale la replica da parte del presidente della cooperativa sociale Colisseum, Gabriele Romanò, che riportiamo integralmente:
"Le dichiarazioni rese dal Comune, oltre a mistificare l’accadimento dei fatti, denotano una preoccupante scarsa comprensione delle dinamiche procedimentali che hanno condotto alla situazione attuale. E’ necessario fare chiarezza. Il termine di scadenza della gestione era noto al Comune a far data dal 8 luglio 2021, data dell’affidamento dell’attuale concessione. Nonostante ciò, il Comune ha bandito la gare con un colpevole ritardo solo il 28 marzo 2022, ossia proprio a ridosso della scadenza.
La richiesta di parere all’ANAC è stata proposta da Colisseum proprio perché il bando di gara pubblicato dal Comune presentava eclatanti lacune che rendevano assolutamente impossibile partecipare seriamente alla gara, dal momento che, tra l’altro, la stessa ometteva di prevedere l’esecuzione di lavorazioni strutturali importanti e conteneva dei conteggi che si ritiene siano macroscopicamente errati. E’ chiaro che Colisseum non può – come nessun altro operatore serio – partecipare a una procedura di gara che presenta gravi lacune e incongruità interpretative che, appunto, si è chiesto ad ANAC di risolvere.
Va peraltro rilevato come la sospensione della gara è stato frutto di una scelta discrezionale del Comune, evidentemente perché esso ha più di qualche dubbio circa la fondatezza dei rilievi di Colisseum e le criticità sottese all’attuale formulazione della gara (al punto che il Comune ha dovuto conferire un incarico legale al fine di “assistere il Comune di Como nella verifica della documentazione tecnica, amministrativa e giuridica finalizzata alla concessione degli impianti sportivi e dell’annesso appartamento siti in via del Doss – Como di proprietà del Comune di Como”: quindi, il Comune redige gli atti di gara, ma poi chiede a un consulente esterno, dopo che li ha pubblicati, di verificarli…). Sarà, infatti, certamente noto al Comune che, a fronte di una istanza di precontenzioso all’ANAC, spetta unicamente allo stesso la decisione di aderirvi o meno e di eseguirne le determinazioni (così artt. 5, comma 3, e 13 del Regolamento ANAC)".