Fondazione AIRC

Cioccolatini della Ricerca nelle piazze di Como

Cioccolatini della Ricerca nelle piazze di Como

Migliaia di volontarie e volontari saranno presenti in oltre 2.000 piazze, anche a Como, per distribuire i Cioccolatini della Ricerca.

Cioccolatini della Ricerca

Microscopi, vetrini, reagenti, ampolle, guanti, pipette e occhiali sono solo alcuni degli strumenti utilizzati dagli scienziati sostenuti da AIRC: anche una confezione di Cioccolatini della Ricerca può contribuire ad accelerare gli studi, portando nuove e fondamentali risorse ai laboratori. Sabato 8 novembre i volontari della Fondazione saranno presenti in circa 2.400 piazze e scuole per distribuire confezioni da 200 grammi di cioccolato fondente firmato Venchi, a fronte di una donazione minima di 15 euro. Un’iniziativa che fa bene due volte: alla ricerca e alla salute. Il cioccolato fondente, consumato con moderazione, è infatti un prezioso alleato del benessere. Come è emerso da alcuni studi, il cacao è una buona fonte di flavonoidi, molecole con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, che offrono potenziali effetti positivi alla salute. Insieme ai Cioccolatini sarà consegnata una speciale Guida sui traguardi che AIRC ha permesso di raggiungere nei sessant’anni di impegno a sostegno della migliore ricerca oncologica. I Cioccolatini saranno disponibili dal 10 novembre anche nelle filiali di Banco BPM, partner istituzionale di AIRC, e per tutto il mese on-line su Amazon, per riceverli direttamente a casa.

AIRC è il principale finanziatore non profit della ricerca oncologica in Italia, eroga complessivamente circa il 70% dei fondi totali destinati alla ricerca competitiva. Investimenti che contribuiscono a produrre risultati tangibili. Oggi le probabilità di guarigione sono notevolmente aumentate: il 50% circa delle persone che ricevono una diagnosi può guarire, recuperando la stessa aspettativa di vita di chi, a parità di età e condizioni, non si è mai ammalato. Tuttavia, l’incidenza di molti tipi di tumore è ancora elevata: lo scorso anno soltanto nel nostro Paese ci sono state oltre 390.000 nuove diagnosi, più di mille al giorno. Per questo è necessario continuare a investire per garantire continuità e adeguati finanziamenti al lavoro di medici e ricercatori impegnati a sviluppare metodi per diagnosi sempre più precoci e trattamenti più efficaci.

La cura si chiama ricerca

I Giorni della Ricerca vogliono dare un nome e un volto a tutti coloro che sostengono il lavoro dei 5.400 ricercatori finanziati dalla Fondazione. L’immagine di quest’anno è dedicata a tutti i membri della community AIRC, rappresentati da Dalila (donatrice e testimone della ricerca), Massimo (testimone della ricerca) ed Elisa (ricercatrice e volontaria), i loro nomi diventano la definizione stessa di cura. Non è facile credere in quel che non si vede e la ricerca sul cancro da molti è ancora percepita come qualcosa di distante e di astratto. I risultati sono, invece, ben visibili nelle tante persone guarite, un numero in costante aumento come sottolinea Massimo, artista e creativo calabrese che ha superato un linfoma non-Hodgkin: “Io sono qui proprio grazie a medici e scienziati. Quando nel novembre del 2020 ho ricevuto la diagnosi, in un primo momento ho pensato che tutto fosse finito. Poi ho cercato di razionalizzare e mi sono affidato con fiducia ai medici. Ho scelto di raccontare il mio percorso di malattia perché avevo bisogno di condividerlo per non sentirmi solo. Spero che questo possa aver aiutato altre persone nella mia stessa situazione. È stato un percorso tosto: in certi periodi sembravo un fantasma, ma ho fatto un passo alla volta e oggi che sto bene voglio testimoniare l’importanza di sostenere la ricerca”. Ricerca che ha un impatto sulla vita di tante persone e ne può cambiare il corso, come conferma Dalila: “Ho ricevuto la diagnosi di carcinoma mammario triplo negativo a 33 anni, durante la mia seconda gravidanza. Grazie ai progressi della scienza sono diventata mamma e ho superato la malattia, un risultato impensabile solo vent’anni fa. Insieme alla mia famiglia abbiamo scelto di sostenere AIRC con continuità per consentire ai ricercatori di trasformare nel più breve tempo possibile i risultati raggiunti in laboratorio in strumenti di prevenzione, diagnosi e cura”. Ricerca che AIRC alimenta grazie al contributo di circa 20.000 volontari e all’impegno di moltissimi ricercatori, come Elisa Taiana, titolare di un progetto, sostenuto nell’ambito del bando “My First AIRC Grant (MFAG)” sul mieloma multiplo presso la Fondazione I.R.C.C.S. Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. Oltre al lavoro in laboratorio, la dottoressa Taiana ha scelto di impegnarsi anche come volontaria: “AIRC ha avuto un ruolo fondamentale nel mio percorso di crescita, sia professionale che personale. La prima borsa di studio triennale mi ha consentito di acquisire maturità e indipendenza, e ora grazie al nuovo finanziamento sto costruendo un percorso come ricercatrice indipendente. Con il mio gruppo stiamo studiando la rilevanza funzionale, molecolare e clinica della proteina NONO nel mieloma multiplo. L’obiettivo è riuscire a chiarirne il ruolo patologico nella malattia e il potenziale terapeutico contro di essa”.

Impegno sul territorio, nuova consigliera per la provincia di Como

A testimoniare l’impegno del territorio comasco nella missione di AIRC, ecco la recente nomina di Simona Roveda a consigliera del Comitato Lombardia di Fondazione AIRC per la provincia di Como. Milanese di nascita e comasca d’adozione, Roveda è un’imprenditrice da sempre attenta ai temi della sostenibilità e dell’ambiente. Nel 1986 ha cofondato “Fattoria Scaldasole”, tra le prime aziende italiane a promuovere il biologico, e nel 2000 LifeGate, media network e advisor per lo sviluppo sostenibile, di cui è oggi direttrice editoriale e della comunicazione. Inoltre, ricopre incarichi nel Cda di LifeGate, del Teatro Sociale di Como – AsLiCo e di Ecocerved.

Simone Roveda

“Sono felice e onorata di far parte di AIRC e spero di essere all’altezza della nomina. Troppe persone che ho amato non ci sono più e altre che sono malate lottano ogni giorno con coraggio e dignità. Per loro voglio fare la mia parte e dare il mio contributo. Penso sia il dovere di ognuno, tante gocce fanno un mare”, ha dichiarato fresca di nomina.