manifatturiero tessile

Como e Parma al Mercanteinfiera: un'alleanza con obiettivo Unesco

L’occasione d’incontro tra le due realtà territoriali è stata l’inaugurazione di “Storia della Cravatta, la spina dorsale anteriore di un uomo”.

Como e Parma al Mercanteinfiera: un'alleanza con obiettivo Unesco
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Sabato 2 ottobre presso Mercanteinfiera a Parma si è svolto il primo tavolo di lavoro dedicato all’alleanza Fashion-Food, promosso dalle città di Como e Parma. L’occasione d’incontro tra le due realtà territoriali è stata l’inaugurazione di “Storia della Cravatta, la spina dorsale anteriore di un uomo”, un percorso espositivo di 88 mq dedicato ai 40 anni del Mercanteinfiera, curato e ideato dal Museo della Seta di Como.

Como e Parma al Mercanteinfiera: un'alleanza con obiettivo Unesco

La mostra, grazie a un’intuizione di Ilaria Dazzi di Mercanteinfiera e del direttore del Museo della Seta di Como Paolo Aquilini, nasce anche per valorizzare la vocazione storica dell’ambito manifatturiero tessile della città di Como, candidata come Città Creativa Unesco. Il tavolo, che si è riunito dalle 10.00 alle 12.00 si è aperto con i saluti istituzionali degli assessori Livia Cioffi per Como, Cristiano Casa per Parma e Luca Levrini, presidente della Fondazione Alessandro Volta di Como. I lavori del tavolo sono stati organizzati in due focus group condotti da Costanza Ferrarini, coordinatrice del progetto di Candidatura della città di Como, e da Carlotta Beghi, Focal Point del Progetto Parma Città Creativa UNESCO.

Il primo focus dell’incontro si è incentrato sul tema “città creative, made in Italy e patrimonio culturale” e ha coinvolto Paolo Aquilini, direttore del Museo della Seta di Como, Giancarlo Gonizzi, direttore dei Musei del Cibo di Parma, Antonio Calabrò, presidente di Museimpresa e la manager Ilaria Dazzi per Mercantinfiera.

Il primo focus del tavolo “Città creative, made in Italy e patrimonio culturale”

In relazione al Network Città Creative UNESCO e alla cooperazione tra le due città, l’assessore Cristiano Casa ha sintetizzato che: “Parma si è sempre sentita Capitale della Gastronomia. Non è stato difficile per noi fare sistema per arrivare nel 2015 alla designazione UNESCO, perché, in fondo, era nel nostro DNA questo riconoscimento. Abbiamo lavorato ininterrottamente per costruire un sistema di competenze e un reale dialogo tra la città e il territorio. Siamo felici di dare il benvenuto a Como e abbiamo la sicurezza che questo sarà solo un primo momento di collaborazione tra le nostre due città e i nostri due distretti produttivi”. Sempre sulla progettazione promossa da UNESCO anche l’assessore Livia Cioffi ha confermato l’intenzione di portare avanti l’intesa nata tra Como e Parma affermando “vi ringraziamo perché siete un modello, il fatto che vi siate messi a disposizione per fornirci il vostro supporto formalizzato anche dalla lettera di endorsement ci riempie di orgoglio”.

Secondo fucus: futuro sostenibile

Il secondo focus proposto dal tavolo si è incentrato sul tema “futuro sostenibile e la nuova alleanza tra artigiani tessili e chef” e ha visto la partecipazione di Lucia Mantero di Mantero Seta, Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, Davide Gobetti di Confartigianato Como e Enrico Bergonzi, Presidente di Parma Quality Restaurants. Moda/design tessile e Cucina, incarnano le espressioni più facilmente riconoscibili del made in Italy, riprendendo i tratti più caratteristici dell’heritage culturale dell’Italia, oltre a rappresentare una quota importante dell’export italiano nel mondo. Il secondo focus del tavolo “futuro sostenibile e la nuova alleanza tra artigiani tessili e chef”. Oggi, sempre più consumatori sono attenti alla sostenibilità e all’impatto che i prodotti acquistati hanno sull’ambiente. Lucia Mantero di Mantero Seta e Nicola Bertinelli presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, hanno messo in luce le caratteristiche che dovrebbe avere un modello produttivo sostenibile, anche nell’ottica della ripartenza dei territori.

Gli imprenditori hanno una grande responsabilità, visto anche il ruolo che viene attribuito alla business community all’interno dell’Agenda 2030. Alla domanda “cosa intendete voi con agire in modo sostenibile”, Lucia Mantero ha risposto portando l’esempio virtuoso di un progetto aziendale denominato “Resilk: the second life of silk (Resilk: la seconda vita della seta) che nasce per poter riutilizzare e non più distruggere scarti ed eccedenze di tessuti, un processo studiato per ottenere un filo di seta rigenerata con il quale poter creare tessuti innovativi e unici dalla morbidezza sorprendente, nel pieno rispetto dell’etica sostenibile. Inoltre, il filato utilizzato è certificato GRS Global recycled Standard”.

Per il versante Food Bertinelli ha sottolineato che per tutti i prodotti agroalimentari bisogna puntare al "buono nel gusto ma anche nei valori”. Le scelte responsabili sono prima di tutto scelte consapevoli, pertanto Bertinelli ha continuato confermando che “il Consorzio del Parmigiano Reggiano lavora da anni al fianco degli allevatori per far sì che l'attenzione verso gli animali e la sostenibilità ambientale siano una parte fondamentale del processo di produzione”. Quello che emerge è che risulterà fondamentale portare avanti una cultura d’impresa in grado di sviluppare sinergie per proporre modelli innovativi di produzione nell’ottica dell’eco-design.

Per concludere i lavori, Davide Gobetti di Confartigianato Como è intervenuto per proporre una vera e propria alleanza “tra gli chef e gli artigiani tessili. Partendo dalla considerazione che gli chef hanno avuto un grande successo come ambasciatori della cucina Italiana, anche gli artigiani della filiera tessile dovrebbero poter giocare un ruolo chiave nella comunicazione al consumatore”. Lo chef Enrico Bergonzi ha raccolto con entusiasmo questa proposta rimarcando che “il made in Italy non ha bisogno di tenere le competenze arroccate, come se fossero rinchiuse in piccoli feudi. La collaborazione tra Fashion e Food può solo che essere vantaggiosa per entrambi i versanti, in primis perché permette un arricchimento culturale tra quelli che noi chiamiamo creativi. In seconda battuta questa alleanza ci potrà aiutare a trasmettere i valori del made in Italy".

Il tavolo di confronto e di lavoro Fashion Food nasce quindi con l’obiettivo di creare una collaborazione sinergica tra i due ambiti. Dopo il successo del primo appuntamento, il prossimo sarà a Como nel mese di novembre.

 

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