Da vini ai vip

Como più trendy di Milano? Si è acceso il dibattito, Suwarso ci crede

La provocazione dell’imprenditore siciliano Cusumano.

Como più trendy di Milano? Si è acceso il dibattito, Suwarso ci crede

Nel dibattito acceso anche il sindaco comasco Alessandro Rapinese: “Il segreto? Semplicissimo: a Como si sta benissimo”.

Como più trendy di Milano?

Como? Sempre più trendy e sul fronte dei vip se la gioca anche con Milano, attirandone sempre di più. Certo, aiuta la presenza di attori come George Clooney che sul Lago possiede Villa Oleandra, ma in città non hanno dubbi: la spinta vera è arrivata con il passaggio del Como 1907 ai fratelli miliardari Hartono e alla decisione di mettere alla presidenza  Mirwan Suwarso, un manager che ha la visione di creare un’unica identità tra club e città. Ecco allora alle partite di calcio del Como una serie di vip che hanno proiettato la stessa città lariana sui giornali di mezzo mondo: Hugh Grant, Keira Knightley, Andrew Garfield e Michael Fassbender,  Kate Beckinsale e Benedict Cumberbatch, sono solo alcuni dei nomi che girano. E il ritorno sul fronte del turismo non si è fatto attendere quest’anno l’86,3% dei turisti che hanno scelto Como sono stranieri, mentre Milano, con il suo un mix micidiale di business, eventi, moda, cultura e shopping si è fermata all’80%.

Certo, aiutano anche personaggi del calibro di Richard Brason, l’imprenditore britannico fondatore della Virgin, associato a soggiorni a Villa Cassinella, e artisti come Beyoncé e Jay-Z che anno trascorso delle vacanze a bordo lago durante il loro tour, o Heidi Klum che sui social ha condiviso la sua esperienza sul lago con il marito Tom Kaulitz. Una lista lunghissima di nomi che prosegue con Emily Blunt e John Krasinski, avvistati tra Menaggio e Bellagio,  o John Legend e Chrissy Teigen che hanno scelto Como per celebrare il loro matrimonio. Per non parlare di Matthew Bellamy, cantante e frontman della band rock inglese Muse. Ai vip si aggiungono poi i personaggi che da Cernobbio, famosa sede di meeting internazionali, ne approfittano per fare shopping e visite in città.  C’e’ chi si azzarda a definirla la ”Portofino del nord”, ma di certo, per bellezza, qualità della vita e sicurezza e bellezza è messa bene: l’indice relativo ai livelli di criminalità violenta è pari a 28,92 che scende a 11,01 in provincia. L’indice di Milano è pari a 39,09 che scende a 15,92 in provincia.

Il dibattito nato dalla provocazione di Cusumano

La provocazione nasce da un’innocente considerazione di Diego Cusumano, il più noto vignaiolo siciliano, titolare dell’omonima etichetta pluripremiata che, fiutando la pista di una città sempre più trendy è riuscito a sedurre la città con il vino siciliano. “A Como – dice all’Adnkronos l’imprenditore e produttore Diego Cusimano – così come in altre aree della Lombardia, osserviamo una sempre crescente richiesta per i nostri vini quali il pluripremiato Etna Rosso Alta Mora o l’Etna Bianco DOC Arrigo e così abbiamo deciso di rispondere rafforzando la nostra presenza in questa città che da sempre, grazie al suo bellissimo Lago, è una chicca a livello mondiale.  Sicuramente, oggi, sia grazie alle tante celebrità che vi hanno soggiornato, da George Clooney e company, ma anche, e diamo Suwarso quel che è di Suwarso, è forse tra la città più trendy del momento nel nord Italia. Per certi versi, anche più di Milano”.
Ecco il commento del sindaco di Como, Rapinese. “Mia madre, che è scomparsa nel ’97 era di Milano, se oggi dovesse essere ancora qui tra noi non digerirebbe certo il fatto che oggi Como abbia ‘sorpassato’ la sua amata Milano”, esordisce così il primo cittadino, che si rallegra della reputazione che la città da lui amministrata sta ottenendo in Italia e all’estero. “In effetti – continua – anni addietro per spiegare di dove si trovasse Como, si diceva che era vicino a Milano. Oggi ascoltiamo il contrario. Questo ovviamente ci rende orgogliosi e felici, ma anche ripagati dei grandi sforzi che stiamo compiendo per mantenere e gestire pulizia ed ordine in città, unitamente all’impegno per gestire la pacifica ‘invasione’ dei turisti nazionali e internazionali, che noi accogliamo a braccia aperte. E a chi etichetta come sventura l’overtourism rispondo che, ben gestito, per noi invece ha significato disoccupazione zero e possibilità di superare contingenze economiche sfavorevoli come ad esempio quella che ha investito il tessile”. E’ molto apprezzato ovviamente anche il flusso stranieri: “Mi rallegro scendendo da Palazzo comunale e ascoltando nell’arco di 100 metri 100 lingue diverse, perché questo fatto ci ha reso tutti un po meno ‘chiusi’. Anzi, stiamo investendo tanto in eventi e manifestazioni che possano essere attrattive a persone di tutte le età, gusti e provenienze”.

I tanti vip? “Beh quando passeggio per le vie della nostra città mi sento un po in Netflix. E’ vero si possono incontrare tanti personaggi noti, che da noi soggiornano. Il segreto? Semplicissimo: a Como si sta bene” conclude il sindaco.

“La Milano da bere? Non esiste più, ma non azzardiamo paragoni”

“Como? Secondo me – ragiona Giampietro Vigorelli, famosissimo pubblicitario dell’epoca della Milano da bere – è un fenomeno turistico, ma non vedo assolutamente la competizione con Milano. Como è bella, interessante, si è rilanciata da luogo della scampagnata domenicale a meta ‘vip’, soprattutto per la gente che arriva dall’estero. E ne sono lieto. Ma Milano è un punto di riferimento serio per sviluppo, moda, design, tendenza a livelli internazionali. Como ha certamente delle peculiarità che la rendono visitatissima, ma non mi azzarderei in paragoni. La Milano da bere? Non esiste più. E meno male perché poi questo slogan ha anche preso un’accezione negativa. Oggi è una Milano da mangiare, vestire, abitare. Oggi Milano è un po’ un modo di vivere ed essere, un progredire e costruire. Prima di Milano i primi a parlarne male erano i milanesi. Oggi sono in quelli che ne parlano bene. Poi tutto chi parla male, tutto sommato vuol dire chi invidia…”.