Nel gruppo un osteopata di Lezzeno

Concluso il viaggio dei fisioterapisti di "Va’ Sentiero" 365 tappe dalle Alpi alla Sicilia per 7.850 chilometri

Anche una comasca, Corinne Valli, fisioterapista osteopata di Lezzeno, per conto della scuola EOM Italia ha dato assistenza e consigli ai compagni di viaggio.

Concluso il viaggio dei fisioterapisti di "Va’ Sentiero" 365 tappe dalle Alpi alla Sicilia per 7.850 chilometri
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Si è chiuso in Sicilia, nei giorni scorsi, il trekking che ha percorso tutta l’Italia dei fisioterapisti di EOM Italia, la scuola di osteopatia che ha sede a Torino, scesi in campo a fianco di migliaia di escursionisti che hanno camminato dalle Alpi allo Stivale per 7.850 chilometri. Il progetto del più lungo trekking del mondo, denominato Va’ Sentiero, aveva l’intento di far conoscere il Sentiero Italia, un percorso realizzato tra il 1983 e il 1985 dai volontari del Club Alpino Italiano ma che poi, come tanti tesori della nostra Italia, è finito nel dimenticatoio.

Concluso il viaggio dei fisioterapisti di "Va’ Sentiero" 365 tappe dalle Alpi alla Sicilia per 7.850 chilometri

Anche una comasca, Corinne Valli, fisioterapista osteopata di Lezzeno, per conto della scuola EOM Italia ha dato assistenza e consigli ai compagni di viaggio di “Va’ Sentiero”, partito nell’estate 2019: 20 regioni attraversate, 600.000 metri complessivi di dislivello e oltre 3.000 camminatori di 16 Paesi che hanno preso parte ad almeno qualche tratto delle 365 tappe. Il trekking ha subito una battuta d’arresto solo nel 2020 e nella prima parte del 2021, nei mesi di lockdown dovuti alla pandemia. L’iniziativa ha visto la partnership di EOM, che lungo il percorso ha prestato i suoi fisioterapisti osteopati, a disposizione dei compagni di viaggio con trattamenti in caso di necessità. Nei momenti di break i professionisti, usciti da master post laurea o percorsi di cinque anni di studio a EOM, hanno dato anche informazioni su temi e problematiche più comuni legati al trekking: dolori frequenti, postura, gestione del carico dell’apparato scheletrico e così via.

Corinne Valli, 31 anni, laureata in fisioterapia, quinquennio di studi alla scuola di osteopatia EOM di Torino, studio a Bellagio, è entusiasta dell’esperienza: “Sono stata felicissima di questa opportunità – racconta – che mi ha dato la possibilità di fare esperienza fuori dal mio studio. Sono stata a disposizione degli altri camminatori, fornendo supporto e assistenza tecnica per qualsiasi necessità o inconveniente che si è presentato lungo il cammino. Adoro la montagna e mi piace camminare, anche se il lavoro e lo studio mi lasciano poco tempo”.

Andrea Ferrero, fisioterapista professionista di Alba, 32 anni, ha preso parte a una ventina di tappe, camminando per circa 500 chilometri: “Abbiamo dormito nelle più svariate sistemazioni: dalla tenda agli ostelli, dagli oratori alle case di persone incontrate lungo il cammino. La cima più alta raggiunta è stata Pizzo Scalino, in Lombardia, a 3.323 metri; la tappa più lunga è stata nella zona del Monviso, in Piemonte, dove abbiamo camminato per 41 chilometri. Le problematiche che abbiamo affrontato sono state quelle alla schiena, dovute al sovraccarico dello zaino portato sulle spalle per ore, così come le conseguenze di traumi come le distorsioni. Come fisioterapisti abbiamo appreso la capacità di adattarci a circostanze diverse da quelle dello studio, dalle brande ad altre condizioni di fortuna. Una lezione importante, che ci aiuterà a mantenere concentrazione e lucidità in ogni situazione in ambito professionale”.

Concorda Andrea Turrina, socio fondatore e direttore di EOM Italia: “E’ stato un laboratorio esperienziale ineguagliabile per i nostri studenti, che va ad aggiungersi al master universitario in osteopatia o all’intero percorso formativo in osteopatia della durata di cinque anni, spalancando le porte a innumerevoli possibilità nell’universo professionale. Molti nostri ex studenti sono oggi fisioterapisti di importanti realtà sportive, dal calcio al rugby. Proprio per offrire ai laureati in fisioterapia con percorso formativo in osteopatia un’importante esperienza professionale all’interno del mondo sportivo abbiamo aderito anche quest’anno a “Osteopatia a due ruote”, scendendo in pista con i nostri studenti al servizio dei piloti di motociclismo nei circuiti di Coppa Italia e del Campionato italiano di velocità”.

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