Continua la difesa del San Primo: ieri sera la manifestazione fuori dalla Comunità Montana
"Il nostro Coordinamento è pronto a discutere delle controproposte, che tengano conto anzitutto dell'equilibrio ecologico della montagna, senza quindi nuovi impianti o infrastrutture che, invece, snaturerebbero il contesto ambientale"
Si è tenuta ieri sera, giovedì 23 marzo, la manifestazione davanti alla sede della Comunità Montana con la contestuale consegna di una lettera aperta ai sindaci presenti in assemblea. Inoltre, è stata avanzata la richiesta di intavolare un incontro con il Coordinamento 'Salviamo il Monte San Primo' entro Pasqua per discutere di controproposte ecologicamente sostenibili.
Continua la difesa del San Primo: ieri sera la manifestazione fuori dalla Comunità Montana
Si è tenuto ieri sera, giovedì 23 marzo, un presidio organizzato dal Coordinamento 'Salviamo il Monte San Primo' davanti alla sede della Comunità Montana riunita in assemblea. A manifestare sul piazzale oltre 50 persone, con alcune che indossavano scarponi e sci portati a spalla, a simboleggiare l'assurdità di un progetto per impianti sciistici e innevamento artificiale in una condizione di riscaldamento globale che stiamo vivendo.
Il Coordinamento ha provveduto a distribuire ai sindaci convenuti in assemblea, una lettera aperta (allegata) in cui si motiva ancora una volta la contrarietà al progetto di fattibilità approvato dalla Comunità Montana e dal Comune di Bellagio.
Una rappresentanza dei manifestanti ha avuto modo di incontrare sulla porta della Comunità Montana la presidente Patrizia Mazza, la quale ha promesso di incontrare a breve il Coordinamento formato dalle 32 associazioni.
"La nostra richiesta - spiega il Coordinamento - è che l'incontro avvenga prima di Pasqua e sulla base, abbiamo ribadito, dello stralcio del progetto di fattibilità già approvato, che prevede appunto nuovi impianti sciistici e innevamento artificiale, parcheggi e parchi gioco. Il nostro Coordinamento è pronto a discutere delle controproposte, che tengano conto anzitutto dell'equilibrio ecologico della montagna, senza quindi nuovi impianti o infrastrutture che, invece, snaturerebbero il contesto ambientale".
La lettera consegnata ai sindaci
Questa la lettera del Coordinamento 'Salviamo il Monte San Primo' consegnata ai sindaci presenti:
"L'Assemblea a cui oggi partecipa ha, lo scorso anno, approvato un finanziamento per un progetto da 2 milioni di euro totali che prevede nuovi impianti sciistici e l’impianto per l'innevamento artificiale delle ex piste da sci del monte San Primo, oltre alla deprecabile trasformazione di luoghi di montagna in parchi giochi in quota.
La stagione invernale appena conclusa, con pochissima neve e pioggia e sbalzi di temperatura che hanno sciolto completamente il sottile manto nevoso, ha mostrato anche l’azzardo di un tale investimento sotto gli aspetti di sostenibilità economica, tema che il progetto si guarda bene dall’affrontare.
Il parere dei climatologi sull’innevamento artificiale a bassa quota è noto. Nel servizio televisivo di Speciale TG1 “Le Alpi fragili” del 05.02 u.s., dedicato alla scomparsa della neve in montagna, l’unico intervistato a favore della realizzazione di nuovi impianti sciistici a bassa quota è stato il sindaco di Bellagio, mentre per esempio la vice sindaco di Valtournenche riconosceva che il futuro della montagna è senza neve, ovvero serve un turismo diverso.
Il 18 febbraio scorso a Erba abbiamo organizzato la presentazione del libro “Inverno liquido” (La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa). Dall’incontro è emerso come sia anacronistico insistere nella realizzazione di nuovi impianti per lo sci a quote così basse. Inoltre con la crisi idrica che si prospetta, è assurdo pensare all’innevamento artificiale.
Riteniamo in ogni caso sbagliato, dal punto di vista della tutela dell’ambiente montano, trasformare la montagna in una specie di ‘luna park’, realizzando nuove piste ‘toboga’ in plastica e aree giochi. Al contrario, gli investimenti andrebbero orientati in altre direzioni, ad es. nella manutenzione dei boschi e dei pascoli, nella sistemazione dei sentieri esistenti, oltre che nell’introduzione di forme di mobilità sostenibile per gli escursionisti.
Vorremmo discutere, con la CM e con i Sindaci, dei progetti e dei relativi finanziamenti, anche in un incontro pubblico, visto che, a dispetto della trasparenza, i documenti (progetto di fattibilità e altri) non sono più disponibili per la cittadinanza sui siti istituzionali.
Purtroppo siamo ancora in attesa, dopo ben 4 mesi, di un incontro con il sindaco di Bellagio e con la presidente della CM che ha rinviato l’invito ad altri tempi.
Riteniamo che i cittadini e le associazioni (sono ben 32 quelle che compongono il ns Coordinamento) meritano maggior rispetto soprattutto quando si investono importanti risorse pubbliche.
Certi nella Sua attenzione, auspichiamo un Suo interessamento affinché la discussione dei progetti per il futuro del monte San Primo venga aperta al confronto".