I dati

Covid e caro delle materie prime: aumenta nell'ultimo mese la richiesta cassa integrazione nel Comasco

Moteduro: "Sarebbe opportuno che fino alla durata della fase emergenziale fossero prorogati gli ammortizzatori covid".

Covid e caro delle materie prime: aumenta nell'ultimo mese la richiesta cassa integrazione nel Comasco
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Il 12° rapporto UIL del Lario sulla cassa integrazione nelle Province di Como e Lecco relativo all’anno 2021 rispetto al 2020 conferma il miglioramento della situazione economica nei due territori. C’è però da registrare che se si confronta l’anno 2021 con il 2019 si nota che siamo ancora lontani dal raggiungere gli obbiettivi pre-pandemia.

Covid e caro delle materie prime: aumenta la cassa integrazione nel Comasco

La richiesta della cassa integrazione nel mese di dicembre aumenta in entrambe le province rispetto a novembre 2021, questo fa presupporre che l’emergenza sanitaria e la difficoltà di trovare le materie prime abbiano inciso inciso nell’ultimo mese dell’anno. Mentre, la richiesta di cassa integrazione a dicembre di quest’anno diminuisce se confrontata con lo stesso mese dell’anno 2020, nel quale si era nel pieno della seconda ondata e la regione Lombardia in zona rossa.

Il confronto anno 2021 con il 2020 rileva la netta diminuzione della richiesta di ore di cassa integrazione nelle due province.

Il confronto, invece, anno 2021 con il 2019 rileva come lo tsunami della pandemia abbia prodotto effetti negativi anche per il 2021 nelle due province:

I dati relativi ai distretti principali, tessile e metalmeccanico, delle due Province nell’anno 2021 e confrontati con il 2020 mostrano una ripresa del primo settore in entrambi territori, mentre il tessile arranca in Provincia di Como La diminuzione della cassa integrazione, anno 2021 rispetto all’anno scorso, si registra nel settore dell’edilizia, commercio e dell’industria, ed aumenta nell’artigianato in provincia di Como, mentre nello stesso periodo diminuisce in tutti i settori in Provincia di Lecco.

I lavoratori in cassa

A Lecco sono 5.664 (-7.350 rispetto allo stesso periodo 2020) i lavoratori mediamente in cassa integrazione nel 2021 mentre a  Como sono 13.275 (-(-8.896 rispetto allo stesso periodo 2020); a questi vanno aggiunti quelli in FSBA.

L’anno appena terminato fornisce una situazione più rosea rispetto al 2020, ma preoccupa l’incremento della richiesta di cassa integrazione a dicembre rispetto a novembre - sottolinea Salvatore Monteduro, Segretario Generale CST UIL del Lario - Una preoccupazione che è anche avvalorata dal confronto dei dati dell’anno appena terminato, con l’anno 2019 pre-pandemia, dai quali si evince che, si è ancora lontani dal dichiarare superata definitivamente la crisi economica e con essa quella sociale.

La richiesta di rinnovo degli ammortizzatori sociali

"Ancora una volta si fa notare come gli ammortizzatori sociali covid hanno permesso di salvaguardare moltissimi posti di lavoro, solo nelle nostre province sono stati oltre 18.000 - prosegue il segretario -  Lavoratori che hanno comunque subito una forte decurtazione della propria busta paga: se consideriamo un dipendente a tempo pieno con una retribuzione annua netta di 17.285 euro (1.440 euro mensili) posto in cassa integrazione a zero ore, la perdita, tra riduzione dello stipendio e mancati ratei di 13° e 14°, ammonterebbe a 444 euro mensili, circa il 30% in meno. Il beneficio degli ammortizzatori sociali non è stato solo di tutela per questi soggetti e le loro famiglie, ma lo è stato anche per le aziende, alle quali ha permesso di salvaguardare le tante professionalità presenti nelle stesse, garantendo un’immediata ripartenza dei processi di produzione e alla ripresa economica. Infine, e non da sottovalutare, il ruolo svolto per l’economia del territorio dagli ammortizzatori sociali, i quali hanno permesso di sostenere i consumi: se pensiamo che la media di 18.000 lavoratori/lavoratrici in cassa integrazione nell’anno 2021 ha significato circa 150 milioni di euro di reddito spesi in prodotti e servizi. Sarebbe opportuno che fino alla durata della fase emergenziale fossero prorogati gli ammortizzatori covid"

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