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Da un alloggio popolare inabitabile è nata la Casa degli Intrecci: ospiterà persone in difficoltà

La presidente Francesca Paini: "La Fondazione cresce grazie all’aiuto di tutti e Como è una città generosa di aiuti piccoli e grandi"

Da un alloggio popolare inabitabile è nata la Casa degli Intrecci: ospiterà persone in difficoltà
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Un alloggio popolare inabitale da anni torna a vivere grazie alla Fondazione Scalabrini e dal 25 marzo ospiterà 6 persone singole in difficoltà.

Da un alloggio popolare inabitabile è nata la Casa degli Intrecci: ospiterà persone in difficoltà

Nel luglio 2021 il Comune di Como ha indetto un Bando per ristrutturare una decina di alloggi popolari che richiedevano importanti interventi di ristrutturazione. Al Bando ha partecipato in quell’occasione solo Fondazione Scalabrini, candidandosi a ristrutturare due alloggi in via San Bernardino 37 e uno in via Turati. Nel luglio del 2022 il Comune ha dato i tre alloggi in concessione alla Fondazione per 15 anni rinnovabili per altri 10 al costo simbolico di euro 20 mensili ciascuno.

I due appartamenti in via San Bernardino erano adiacenti: sono stati uniti ridefinendo gli spazi e sono oggi un appartamento unico ristrutturato organizzato con 3 camere a due posti, un ampio spazio comune destinato a cucina – soggiorno e due bagni. L’alloggio in via Turati sarà invece ristrutturato a breve.

L’alloggio ospiterà immediatamente dopo l’inaugurazione 6 persone residenti a Como in camerette a due letti, e la gestione avviene in collaborazione tra la Fondazione Scalabrini e Refugees Welcome. La ristrutturazione dell’alloggio è costata 56.000 euro e ogni persona accolta pagherà per l’alloggio 140 euro mensili.

La Casa degli Intrecci

Dopo "La Casa dei Bambini" e "La Casa delle Maame", il nuovo alloggio di via San Bernardino si chiama "La Casa degli Intrecci" perché alla sua realizzazione hanno concorso moltissimi enti: dai soci della cooperativa PatrolLine di Albavilla che hanno donato l’importo dei regali di Natale all’impresa tessile TOT che ha sostenuto l'iniziativa con una donazione; dalla Smart Familiy Hotel di Brunate che ha messo a disposizione gli arredi all’Associazione Palma e al Gruppo Breva ’70 che sostengono la Fondazione con donazioni fino al negozio Mercatopoli di Villaguardia che ha offerto le suppellettili e le stoviglie. Un aiuto speciale è venuto dall’Associazione MondoMondo che ha aiutato tantissimo trasportando, montando e aggiustando mobili. Come sempre accade nella storia di Fondazione Scalabrini, i legami sono la vera forza che rende possibili progetti ambiziosi.

“Quest’anno - dice la presidente della Fondazione Francesca Paini - Fondazione Scalabrini compie 20 anni: non c’è modo migliore che inaugurare la nostra 24° casa per festeggiare. La Fondazione cresce grazie all’aiuto di tutti e Como è una città generosa di aiuti piccoli e grandi: dalla generosità grande della famiglia che ha comprato un bilocale come investimento familiare ma ce lo lascia disponibile gratuitamente per qualche anno, fino alla signora che ci ha donato una cucina di ottima qualità”.

L’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Como Nicoletta Roperto, presente all’inaugurazione, afferma: “Questa prima casa restituita all’uso dei cittadini comaschi fragili è l’esempio di una strada possibile: la collaborazione tra il Comune e il Terzo settore fa bene alla Città. L’emergenza abitativa è sempre più grave ed è necessaria una grande collaborazione tra Comune, Terzo settore e privati per riuscire ad affrontarlo”.

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