Cervelli in fuga

Da vicesindaco a pensionato in Algarve: la storia di Daniele Colla

"Durante la pensione, ho sentito la necessità di mettermi in gioco in una nuova stimolante esperienza, anche perché cambiare, a qualsiasi età, fa bene"

Da vicesindaco a pensionato in Algarve: la storia di Daniele Colla
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«In Algarve per vivere una seconda giovinezza», l’ex vicesindaco e assessore di Vertemate con Minoprio dal 2004 al 2014 Daniele Colla, oggi 76enne, dal 2017 si è trasferito in Portogallo, dopo tanti anni di duro lavoro.

La scelta del Portogallo

Racconta Colla:

"Durante la pensione, ho sentito la necessità di mettermi in gioco in una nuova stimolante esperienza, anche perché cambiare, a qualsiasi età, fa bene. Ho valutato diverse opzioni in giro per l’Europa, ma la scelta è ricaduta proprio sul Portogallo, in base a diverse considerazioni: si tratta di uno Stato non troppo distante dall’Italia, che si contraddistingue per una qualità della vita particolarmente elevata. Ma anche l’aspetto economico sicuramente ha inciso, soprattutto fino al 2021 qui c’era un grosso vantaggio fiscale per i nuovi residenti, che avevano l’esenzione totale dal pagamento delle tasse. Ora questo vantaggio, però, non c’è più per chi si trasferisce qui".

Daniele, tra le tante possibilità presenti in Portogallo, ha scelto di vivere proprio in una zona specifica:

"La mia casa è nella parte orientale dell’Algarve, una splendida regione che si caratterizza per spiagge meravigliose. Lo scenario naturalistico ti lascia veramente senza parole. Inoltre, sono piuttosto vicino al confine con la Spagna".

La pensione in Portogallo

Sul tema dei pensionati all’estero, Colla, però, ci tiene a fare una precisazione:

"Mi viene sempre da sorridere quando in tv trasmettono il messaggio che il pensionato italiano faccia la bella vita in altri Stati, magari tra aragoste e champagne, invece non è così. Io, come tanti altri anziani, trascorro giornate piuttosto normali. Tendenzialmente se una persona è abituata a un determinato stile di vita, non cambia totalmente dopo i 70 anni".

Daniele ha sempre avuto una mentalità molto aperta, da cittadino del mondo:

"Mi è sempre piaciuto visitare altri Stati e scoprire nuove culture, anche lontane dalla nostra. Ho visto quasi tutta l’Europa, ma ho visitato anche l’Africa e diverse parti dell’Asia e dell’America. Inoltre, io lavoravo per un’azienda farmaceutica e anche il lavoro mi ha portato ad allargare gli orizzonti verso l’estero".

Il legame con il suo paese

Nel cuore di Colla, però, rimane vivo il ricordo di Vertemate con Minoprio:

"Sono ancora molto legato a quelle zone, soprattutto perché lì ritrovo mio figlio e mio nipote che è piccolo. Inoltre, quando rientro in Italia rivedo le mie vecchie amicizie e sicuramente mi fa piacere. Fino all’anno scorso tornavo soprattutto durante le feste, per passarle in famiglia, ora purtroppo anche alcuni lutti hanno inciso nel costringermi a tornare temporaneamente in zona".

Il vertematese potrebbe trovare un pezzettino d’Italia anche in Portogallo, ma nella scelta di andare all’estero c’era già la volontà precisa di aprirsi verso un’altra cultura:

"Per me non ha senso uscire fuori dall’Italia per vivere le nostre abitudini in altri Paesi. Qui ritrovo una comunità d’italiani, ma sinceramente ho pochi rapporti con loro. Vedo sempre anche tantissimi turisti che arrivano dal nostro Paese, soprattutto giovani. Ma il Portogallo accoglie persone un po’ da tutti gli Stati. Mi capita di incontrate molti tedeschi, francesi, inglesi e americani. Si respira un clima internazionale".

Le differenze tra Italia e Portogallo

Per quanto riguarda le differenze tra l’Italia e il Portogallo, Colla evidenzia alcuni aspetti:

"Sicuramente in Portogallo c’è meno frenesia, è difficile vedere persone stressate. Per fare un esempio pratico, una commessa del supermercato può intrattenersi a parlare con un cliente, anche se dietro c’è la fila, dato che qui nessuno si lamenta, si vive con serenità. Anche in automobile, è molto difficile trovare portoghesi insofferenti che ti mettono fretta. Questo ritmo sicuramente è piacevole per un anziano in pensione, proprio come nel mio caso. In questi esempi, io, ovviamente, posso portare come riferimento la mia esperienza nel sud del Portogallo, dove vivo. Al nord sento che, nello stile di vita, prevale il ritmo delle metropoli europee. Poi, dal punto di vista delle abitudini, mi ha colpito come in Portogallo non ci si frequenti quasi mai in casa, tutti si ritrovano al bar o al ristorante. Pochi tendono ad aprire la propria casa agli amici, nonostante i portoghesi, di base, siano molto ospitali. Ma la vita sociale viene concepita soprattutto all’esterno. Per quanto riguarda tanti altri aspetti, come burocrazia e sanità per fare qualche esempio, riscontro una situazione piuttosto simile all’Italia".

Tanti italiani all’estero evidenziano sempre il cibo come punto debole, sul tema Daniele afferma:

"Sinceramente non avverto grosse mancanze. Chiaramente in Algarve non trovo la cultura gastronomica italiana, quando voglio un piatto di pasta fatto bene, magari lo preparo a casa. I prodotti italiani qui sono molto diffusi, si trova tutto nei supermercati. Chiaramente costano di più, ma se si vuole mangiare bene, si può. I portoghesi, rispetto a noi italiani, tendono a mangiare quasi sempre un piatto unico, magari di pesce o di carne, con tutti i contorni accanto o sopra. Il pesce qui è veramente molto buono, mi capita di mangiare, spesso, un ottimo merluzzo. La carne, invece, non è di qualità come in Italia. Poi hanno anche diversi dolci, ma pieni di zucchero".

Le differenze, invece, si avvertono di più, in positivo, per quanto riguarda il clima:

"In Algarve c’è quasi sempre il sole, anche in questi mesi si sta bene, al caldo, in tante bellissime spiagge. Inoltre non si raggiungono quasi mai temperature molto elevate, quindi anche gli anziani non soffrono il gran caldo. Il vento dell’oceano mitiga tutto. Di notte, invece, rispetto a tanti anni fa, le temperature iniziano ad abbassarsi parecchio. Qui, però, per intenderci, nessun abitante dell’Algarve ha mai visto la neve in zona".

I progetti per il futuro

In vista del futuro, Daniele preferisce vivere il presente:

"Alla mia età, oggettivamente, è difficile fare progetti per i prossimi anni. Bisogna ascoltare le esigenze che si manifestano giorno dopo giorno. Io sono molto soddisfatto della mia vita in Portogallo, qui mi trovo bene, ma, parlando molto onestamente, tra 2 anni finiranno i vantaggi fiscali che mi porto dietro dalle precedenti leggi portoghesi, quindi potrei valutare un rientro in Italia. Magari dovrò tenere conto anche delle mie condizioni di salute. Sicuramente mi dispiacerebbe non rivedere più, quasi quotidianamente, diversi nuovi amici portoghesi. Le persone dell’Algarve, tendenzialmente, sono molto più socievoli degli italiani e infatti ho costruito tanti splendidi rapporti".

Infine, Daniele esprime il suo punto di vista nel consigliare un’esperienza in Portogallo:

"Per i giovani, soprattutto in Algarve, vedo poche opportunità di lavoro sul lungo periodo, dato che ci sono pochissime industrie, forse giusto qualcosa nell’ambito turistico. Quindi ai ragazzi consiglierei di venire qui magari in vacanza o per fare un periodo di studio in una splendida località. Chi vuole fare carriera in Portogallo deve andare nelle grandi città come Lisbona, dove c’è una comunità più ampia e di conseguenza realtà più grosse ed evolute. Io amo definire l’Algarve come una gigantesca casa di riposo a cielo aperto, quindi invito soprattutto gli anziani a valutare la possibilità di trasferirsi in questa regione".

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