Dal 2017 con Asst lariana: in pensione la dottoressa Patrizia Conti
Oggi, mercoledì 30 aprile, l'ultimo giorno in servizio.

La dottoressa Patrizia Conti, primario della Neuropsichiatria infantile e dell'adolescenza di Asst lariana, ha ricevuto i saluti e i ringraziamenti da parte dell'ente socio sanitario della provincia di Como.
I primi passi della dottoressa Patrizia Conti
Ultimo giorno di lavoro oggi, mercoledì 30 aprile, per la dottoressa Patrizia Conti, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta, primario della Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza di Asst lariana. Dopo la laurea in Medicina all’Università di Bari, dove è nata nel 1961, la dottoressa Conti si è specializzata in Neuropsichiatria infantile all’Università di Pisa. Ha poi frequentato un dottorato di ricerca in Scienze neuropsichiatriche dell’età evolutiva all’Università di Sassari e, durante la tesi di dottorato, nel 1991, è stata visiting fellow alla Cornell University di New York. Membro dell’associazione Psicoterapia di gruppo e della Società psicoanalitica italiana, dal 1998 al 2017 ha lavorato all'ospedale Niguarda nella Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza e dove è stata, tra l’altro, responsabile della Comunità terapeutica residenziale "I delfini".
L'avventura con Asst lariana e il contributo letterale
In Asst lariana, dove è stata primario della Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza, è arrivata nel 2017. Nel 2022, insieme a Luigi Federico Bianchi, psicologo psicoterapeuta della Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza di Asst fatebenefratelli-sacco, ha curato il volume “Abitare una casa. Il lavoro clinico con gli adolescenti nei servizi di Neuropsichiatria”. I contributi raccolti - scritti da neuropsichiatri, psicologi, educatori - illustrano la complessità del lavoro clinico con l’adolescente, a partire dalle tematiche dell’accoglienza e della valutazione diagnostica, passando per i percorsi di cura e riabilitazione. Il libro, in particolare, valorizza il ruolo e la funzione del gruppo nel contesto della cura, mostrando la necessità del lavoro di rete all’interno dell’équipe curante.