Una visione internazionale sin da giovane
Martina è sempre stata molto aperta a una dimensione internazionale: «Da ragazza ho vissuto per un periodo negli Stati Uniti, quando facevo gli ultimi anni delle superiori. Ho colto l’opportunità di crescere in una scuola americana anche per perfezionare la lingua inglese. Poi sono rientrata in Italia e l’incontro con quel ragazzo mi ha portato ad Amsterdam, dove ho vissuto fino a giugno 2024. Ora, invece, mi sono trasferita in un piccolo paesino vicino Maastricht, nel sud dell’Olanda. Ma lavoro in Belgio».
Una carriera costruita passo dopo passo
All’estero Martina si è realizzata anche a livello lavorativo: «Adesso sono direttore generale di un hotel, da quando sono arrivata in Olanda ho sempre lavorato nel campo dell’ospitalità. Ho fatto la mia tesi di master su un hotel a 5 stelle, che stava per aprire in centro ad Amsterdam, con un concept molto innovativo. Questo progetto è piaciuto molto al direttore dell’hotel e mi ha assunta. Inizialmente il mio compito è stato quello di prendermi cura dei clienti vip di questo albergo di lusso. Ho incontrato celebrità del calibro di Martin Garrix, Justin Bieber e Drake. Poi pian piano, come ruolo, sono cresciuta, grazie alla gavetta».
L’Italia nel cuore, ma non nei progetti futuri
Per quanto riguarda le scelte future di vita, Martina ha le idee piuttosto chiare: «Ritornare a vivere in Italia non è nei miei piani, sfortunatamente. Punto a rimanere all’estero e magari proprio in Olanda. Il mio attuale fidanzato, che non è quel ragazzo che determinò il mio trasferimento per amore, è pure lui olandese. Io sono felice anche del mio percorso professionale. Quindi non vedo motivi per grossi stravolgimenti».
Un legame speciale con Cabiate
Nella mente e nel cuore di Martina, però, trova sempre posto il ricordo di Cabiate: «Rimango legata a quelle zone soprattutto perché lì continuano a vivere i miei genitori e mio fratello. Tra l’altro, stanno ancora proprio nella casa in cui anche io sono nata e cresciuta. A Cabiate torno almeno 2/3 volte all’anno. Questo doppio legame Italia-Olanda spesso mi porta a percepire un contrasto tra diverse sensazioni: quando sono all’estero, ogni tanto sento il bisogno di ritrovare casa nell’andare magari da mamma e papà, ma poi quando sono in Italia, invece, magari avverto la mancanza della mia “nuova” casa, intesa come Olanda, dove vivo con il mio fidanzato. In Italia, oltre che per gli affetti, mi piace venire in vacanza. Sono appena tornata proprio da un viaggio in Sardegna. L’Italia ha sempre il suo grande fascino. Si va in altri Stati per crescere a livello lavorativo e cercare un futuro migliore, ma i sapori e gli odori del nostro territorio sono magici».
L’Italia in piccoli momenti quotidiani
Martina, però, può riassaporare un pezzettino d’Italia anche all’estero: «Ogni tanto, nel mio lavoro, capita di incontrare clienti italiani con cui si chiacchiera volentieri. Quando vivevo ad Amsterdam, lì trovavo proprio una grossa comunità italiana, che diventa quasi una nuova famiglia, perché è inevitabile entrarci e condividere tante esperienze. La mia migliore amica viene da Roma. Nel piccolo paesino in cui abito adesso, invece, trovare italiani è quasi impossibile».
Differenze culturali tra Italia e Olanda
Sul tema delle differenze tra l’Italia e l’Olanda, Martina espone il suo ricco punto di vista: «Lo stile di vita è completamente diverso. Qui in Olanda, per esempio, la salute mentale è tenuta, particolarmente, in considerazione. Io ho trovato grande spazio per avere una psicologa gratuita con cui parlare liberamente di tematiche come difficoltà lavorative e personali. Quando torno in Italia, invece, percepisco tanta agitazione nel fare tutto nel minor tempo possibile. In Olanda se non puoi fare una cosa oggi, la fai domani con serenità. Anche nel look si può essere molto più liberi, senza l’eterna esigenza di apparire sempre splendidi. Se piaci è per la tua persona, non per la giacca che indossi. Questi sono dei grandi valori che per me determinano una grossa differenza. Io avevo 22 anni quando sono arrivata qui e ciò ha avuto un bell’impatto su di me».
Il cibo come esperienza culturale e affettiva
Molti italiani all’estero, spesso, evidenziano il cibo come punto di debolezza nel vivere fuori dall’Italia, ma per Martina il concetto è più profondo: «Su quest’aspetto, invece, io sono sempre stata fortunata perché ad Amsterdam c’è una grande presenza della cucina italiana. Per esempio lì c’è un supermercato dove trovo tutto italiano. Ovviamente il costo è maggiore e quando cucina mamma è 10 volte meglio, ma comunque sul tema del cibo non posso lamentarmi. Non mi manca la materia prima, mi manca l’affetto sentimentale legato alla preparazione di determinati piatti. Tra l’altro, l’estero mi ha fatto conoscere tante cucine e culture di diversi Paesi: Thailandia, Indonesia, Cina e Caraibi. La tradizione culinaria olandese esiste, ma è molto più limitata rispetto a tanti altri Stati. Qualche specialità tipica c’è. Per esempio, in questo periodo, qui abbiamo una ricorrenza legata al pre-arrivo di Babbo Natale e si mangia “stamppot”, che è un mix di patate e coste con sopra una salsiccia».
Consigli ai giovani italiani che valutano l’estero
Infine, Martina illustra la sua visione nel consigliare l’estero ai giovani italiani: «Io non dico di lasciare l’Italia se non ci sono motivi. Si esce dal nostro Paese quando c’è una reale esigenza che determina il cambiamento. Io se non avessi incontrato quel mio ex fidanzato, probabilmente ora non sarei qui. L’Italia può offrire tanto. Però io sono molto felice della scelta che ho fatto, la rifarei assolutamente ed è inevitabile che la consigli anche ad altri. Ho vissuto sulla mia pelle i benefici di un trasferimento all’estero. Questa mia prolungata esperienza in Olanda mi sta dando tanto, attraverso i numerosi rapporti con le persone del luogo, che sono aperte a scoprire il “diverso”. Qui sto toccando, realmente, con mano cosa voglia dire essere accoglienti in modo caloroso. Tutti ti mettono sempre a tuo agio, o almeno ci provano, e si può vivere veramente bene, anche a livello salariale. La qualità della vita, in sostanza, è fantastica. In Olanda si respira libertà. Per chi si trova, ora, a valutare la possibilità di un trasferimento fuori dall’Italia, l’aspetto importante che evidenzio è la convinzione nell’intraprendere un determinato percorso. Per spostarsi all’estero bisogna mettersi in gioco, senza troppi timori».