Donare gli organi: una proposta di legge contro l'anonimato

La consigliera regionale Martina Sassoli ha presentato una proposta per superare l'anonimato nella donazione di organi. "Una battaglia di civiltà con regole precise: il consenso di ambo le parti e un supporto psicologico", ha spiegato. In un servizio in edicola sui nostri settimanali (Giornale di Cantù, Giornale di Olgiate e Giornale di Erba), abbiamo chiesto a chi ha ricevuto o alle famiglie di chi ha donato, cosa ne pensano.

Legge contro l'anonimato sulla donazione di organi, una testimonianza da Erba

"Poter guardare negli occhi le persone che Aldo ha aiutato sarebbe come rivederlo ancora". Alla proposta di superare l’anonimato del donatore e del ricevente sarebbe totalmente favorevole Greta Frigerio, la moglie di Aldo Brunelli, erbese, scomparso a fine giugno a soli 50 anni. D’altronde, entrambi avevano espresso la volontà di donare gli organi circa un anno fa quando avevano rinnovato la carta d’identità. Ma la consapevolezza dell’importanza di questo gesto e la conseguente scelta erano nate ben prima di allora.

"Abbiamo sempre ammirato chi sceglieva di donare i propri organi - spiega Greta - Ma la decisione di esprimere questa volontà sulla carta d’identità è nata dopo aver visto l’esperienza di una famiglia a noi vicina. Otto anni fa la bimba di un nostro amico, la quale allora aveva 10 anni, ha avuto una grave leucemia. Ha avuto bisogno di un trapianto di midollo, avuto alla fine dal fratello. Avendo visto come hanno vissuto quel momento drammatico, tutto il percorso che hanno dovuto affrontare e la sofferenza nel coinvolgimento di una bambina, ci siamo detti che avremmo dovuto dire sì alla donazione degli organi".

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