Due giovani agricoltori premiati a Roma
Giorgio e Samuele Della Noce, 20 e 23 anni, lavorano nell’azienda di famiglia nel paese della Vallassina.
Hanno 20 e 23 anni e sono stati premiati a Palazzo Rospigliosi a Roma nell’ambito del concorso «Piccolo Comune Amico», promosso dal Codacons: si tratta di Giorgio e Samuele Della Noce, impegnati a Barni nell’attività di famiglia presso l’Azienda Agricola Emanuela Binda.
Dall'alberghiero ai campi
"Ho studiato all’istituto alberghiero di Casargo – racconta Samuele – Stare a contatto con gli alimenti mi è sempre piaciuto, ma stando in cucina mi sentivo al chiuso, così, dopo due anni di lavoro nella ristorazione, ho acquistato un autonegozio e ho iniziato a vendere i nostri prodotti a contatto con il cliente finale. Mi piace molto, perché in questo modo riesco a far capire a chi compra la qualità dei nostri prodotti. È un lavoro appassionante, ma non semplice, perché non sempre si vedono i risultati. È gratificante però vedere i clienti che tornano tutte le settimane".
"Fin da piccolo ho avuto la passione per il contatto con gli animali – racconta Giorgio che si occupa di alimentazione e mungitura – È un lavoro molto faticoso e non si guardano gli orari: si sa quando si inizia, ma non quando si finisce. Però ci sono un sacco di soddisfazione, come il momento dei parti. La mia giornata tipo inizia alle 7 e finisce intorno alle 20.30, se tutto fila liscio".
Grande soddisfazione
I due giovani barnesi sono stati premiati anche per il loro contributo alla valorizzazione del territorio circostante. "Abbiamo ripulito il castagneto di Rezzago dalle foglie – raccontano – Oltre a essere un lavoro utile per il turismo, lo è anche per noi: abbiamo utilizzato le foglie al posto della paglia, che ha un impatto ambientale maggiore".
Il premio è stato per entrambi una grande soddisfazione inaspettata. "La mia prima reazione quando mi hanno detto che saremmo dovuti andare a Roma è stata “devo fare il fieno, non ho tempo di muovermi” racconta ridendo Giorgio.
"Non ce lo saremmo mai aspettato, per noi è un mestiere normalissimo" continua Samuele. Il premio dimostra, invece, quanto fare il proprio lavoro bene possa essere straordinario.