Duello sulla Pedemontana la campagna elettorale s'infiamma

Maria Rita Livio (Pd) sfida il leghista Rusconi: "Pronta a un dibattito pubblico".

Duello sulla Pedemontana la campagna elettorale s'infiamma
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Duello sulla Pedemontana, Pd contro Lega.

Duello sulla Pedemontana tra Maria Rita Livio e Giovanni Rusconi

Attacchi e contrattacchi sulla pagina Facebook di Maria Rita Livio, tra la presidente della Provincia, e Giovanni Rusconi, consigliere provinciale. Entrambi sono candidati alle Elezioni regionali del prossimo 4 marzo. La prima nelle fila del Pd, il secondo con la Lega. In un post pubblicato il 19 febbraio, Maria Rita Livio ha sottolineato i problemi della Pedemontana, che comprende non solo la ormai celebre "semitangenziale" di Como, realizzata soltanto per metà. E ancora a pagamento... "nonostante le promesse di Roberto Maroni", la punzecchiatura dell'esponente Pd. Soprattutto, dito puntato sul progetto autostradale, completato per poco più di un terzo e pesantemente sottoutilizzato. Rusconi ha risposto al post di Livio scaricando la colpa sul Governo del Pd, che a suo dire avrebbe tagliato i fondi.

Livio lancia la sfida: dibattito pubblico

Dopo una prima risposta della presidente della Provincia e una replica di Rusconi, Livio ha sfidato il candidato della Lega ad un dibattito pubblico sul tema. Dove sfidarsi a duello? A Grandate, uno dei Comuni che più di tutti ha subito l'impatto della costruzione dell'autostrada. Ma Livio, con un comunicato odierno, fa sapere che il candidato della Lega non ha più replicato. Sfida caduta? O semplicemente in attesa di conferma?

Tema caldissimo

Il progetto di Pedemontana, mette in evidenza una nota del Pd, prevedeva inizialmente circa 160 chilometri di nuove strade, di tratti autostradali e strade provinciali e comunali di raccordo. Ad oggi sono soltanto 22 i chilometri utilizzati (il tratto della A36 tra Lentate sul Seveso e Cassano Magnago), inaugurati dall'Amministrazione regionale tra il 2015 e il 2016. A questi si aggiungono le due tangenziali di Como e Varese, ancora a pedaggio, dopo un primo periodo di gratuità, sulle quali si concentrano le maggiori proteste di cittadini e politici locali, soprattutto in provincia di Como. E, afferma il comunicato del centrosinistra, i costi di costruzione della Pedemontana si sono rivelati elevatissimi anche per le difficoltà di attraversare uno dei territori più urbanizzati d’Italia. Molti tratti sono in trincea o in galleria, il tracciato risulta poco lineare e si sono resi necessari complessi adeguamenti della viabilità locale.  Sin dalla sua apertura è apparso evidente che, nonostante gli elevati pedaggi che ne fanno l'autostrada più cara d'Italia, i flussi di traffico erano insufficienti a sostenere i costi sostenuti, anche a causa del complicato sistema di pagamento “free flow”.  Nonostante a dicembre Regione Lombardia sia riuscita a scongiurare il fallimento di Pedemontana, chiesto dalla procura di Milano, sostituendo il prestito bancario con un mutuo di 200 milioni, il futuro del progetto appare tutt'altro che roseo. E' di poche settimane fa la notizia delle dimissioni da presidente della società Autostrada Pedemontana Lombarda, dell’ex colonnello della Guardia di finanza Federico Maurizio D’Andrea (il quinto presidente in 5 anni). A gennaio 2018, inoltre, il Consiglio di Amministrazione ha rescisso l'accordo con  Strabag, il colosso delle costruzioni austriaco che si era aggiudicato il contratto da 1,5 miliardi per la realizzazione del secondo lotto dei lavori. Dunque il mega progetto da 5 miliardi di euro che avrebbe dovuto collegare Varese a Bergamo si è fermato. E per riprendere, facendo il conto tra approvazione di nuovi progetti e passaggi amministrativi, potrebbero volerci anni. Tutto questo sottolineato dal Pd nel comunicato di questa mattina. Che chiude così: "Rusconi risponderà alla sfida di Maria Rita Livio, accettando il confronto su un tema quantomeno spinoso per la Lega, o lascerà cadere la proposta? Lo scopriremo nei prossimi giorni…".

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