San Fermo della Battaglia

Eseguita colecistoduodenostomia senza trattamento chirurgico al Sant'Anna

Ecoendoscopia diagnostica e interventistica: i medici sono ricorsi al posizionamento di una protesi-stent.

Eseguita colecistoduodenostomia senza trattamento chirurgico al Sant'Anna
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Una colecistoduodenostomia senza trattamento chirurgico è stata eseguita per la prima volta nelle scorse settimane all’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia dalla struttura diretta dal dottor Idèo.

Colecistoduodenostomia senza trattamento chirurgico

E’ stata eseguita per la prima volta nelle scorse settimane una colecistoduodenostomia per via endoscopica mini-invasiva senza trattamento chirurgico e ricorrendo al posizionamento di una protesi-stent. L’intervento è stato eseguito all’ospedale Sant’Anna dalla struttura di Gastroenterologia Generale e Multimodale, diretta dal dottor Gian Marco Idèo, nell’ambito delle attività di Ecoendoscopia diagnostica ed interventistica il cui referente è il dottor Gianni Mezzi. “L’indicazione a questa procedura è rivolta a pazienti con specifiche severe condizioni cliniche, in alternativa al trattamento chirurgico, se vi sono rischi troppo elevati, legati sia all’intervento stesso che all’anestesia - spiega il dottor Mezzi -  La scelta viene effettuata sulla base di indicazioni cliniche specifiche e di linee guida internazionali. L’obiettivo, in questo caso, era orientato allo svuotamento di una colecisti idropica ad alto rischio di complicanze in un caso clinico particolarmente complesso. Tali trattamenti, inoltre, riducono i giorni di degenza, favorendo una dimissione del paziente in tempi più rapidi”.

Utilizzato un innovativo stent

Il drenaggio della colecisti è stato effettuato grazie al posizionamento di un innovativo stent (protesi) rilasciato dall’endoscopista tra il duodeno e la cistifellea in modo da ottenere un effetto di decompressione immediata. “Abbiamo utilizzato un piccolo stent metallico auto-espansibile, rivestito in silicone - prosegue Mezzi - e lo abbiamo impiantato tra la parete gastrica e la colecisti, per creare il collegamento necessario alla fuoriuscita di bile, liquidi e/o materiale infetto. Così, inoltre, si evita il disagio di drenaggi cutanei esterni”. La procedura, come detto, è stata effettuata dall’Ecoendoscopia diagnostica ed interventistica. La stessa équipe, utilizzando la medesima metodica, ha effettuato nel corso di quest’anno i primi drenaggi ecoendoscopici di pseudocisti pancreatiche.

“Abbiamo avuto la lungimiranza di investire in questo settore molto tecnologico e specialistico - sottolinea il primario della Gastroenterologia generale e multimodale il dottor Gian Marco Idèo - Grazie a questa vision è stato possibile istituire in questo campo oltre all’ecoendoscopia diagnostica ed interventistica anche la cosiddetta “Endoscopia ibrida (Ibrid Endoscopy)” caratterizzata da una integrazione tra l’ecoendoscopia interventistica e l’endoscopia operativa del settore bilio-pancreatico. Ringrazio i due referenti, il dottor Gianni Santo Mezzi e il dottor Cristian Vailati, due professionisti di alto profilo il cui arrivo ha consentito di implementare e specializzare la nostra attività”.

 

 

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