cesana brianza

Frana all'ex cava di Alpetto, gli ambientalisti: "Il progetto del parco fotovoltaico va cancellato"

L'intervento del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" e del Gruppo Volontari per la Difesa della Natura - Suello.

Frana all'ex cava di Alpetto, gli ambientalisti: "Il progetto del parco fotovoltaico va cancellato"
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Dopo la frana verificatasi alla ex cava di Alpetto nella mattinata di ieri, lunedì 7 luglio 2025, due associazioni ambientaliste ribadiscono il proprio "no" al progetto del maxi parco solare.

"Holcim deve mantenere in sicurezza l'ex cava di Alpetto"

Riceviamo e pubblichiamo integralmente l'intervento del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" e del Gruppo Volontari per la Difesa della Natura - Suello:

A seguito della frana staccatasi  dalla miniera Alpetto di Cesana Brianza, le nostre associazioni ribadiscono le forti perplessità in merito al progetto del nuovo 'parco' fotovoltaico da parte di Silea. Infatti il progetto - da noi contestato - prevede proprio l'installazione dei pannelli fotovoltaici ai piedi della parete della ex cava da cui oggi si è staccata la frana! Quella odierna (di lunedì, ndr) è l'ennesima frana all'Alpetto, ricordando - tra le ultime - quelle verificatesi nel 1997 e nel 2011.

Nel nostro comunicato precedente avevamo evidenziato l'assurdità del progetto del fotovoltaico, in presenza proprio dei rischi perenni che corre la miniera Alpetto. Ora ribadiamo la necessità che, in termini prioritari, la parete di cava venga costantemente mantenuta in sicurezza da parte della Holcim, che per decenni ha condotto l'attività estrattiva e che invece ora - proprio grazie al progetto dell'azienda pubblica Silea - si vedrebbe sollevata dalla responsabilità e dall'onere  della messa in sicurezza permanente e del definitivo ripristino paesaggistico e ambientale.

Il progetto del fotovoltaico invece metterebbe a carico della società pubblica Silea (quindi indirettamente ai portafogli dei cittadini) la futura e perpetua messa in sicurezza dei fronti cava (anche per proteggere i pannelli stessi e l'abitato sottostante).

Alla luce di quanto sopra le nostre associazioni ribadiscono l'appello a Silea e ai sindaci soci, di abbandonare il progetto e di costringere in ogni caso la Holcim alla permanente messa in sicurezza della ex cava, anche allo scopo di proteggere l'abitato sottostante.