Gad Lerner intervista la staffetta partigiana: "Anna è uno scrigno di memorie preziose"
Il Giornale di Olgiate regala ai lettori di primacomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2023 sulle pagine del nostro settimanale
«Se penso al Clerici, che lo hanno ammazzato i fascisti... mi urta e mi fa rabbia vedere chi c’è al Governo adesso».
E, a valanga, i ricordi degli anni trascorsi in sella alla alla sua bicicletta, portando viveri, soldi e medicinali alla 52esima Brigata Garibaldi, poi intitolata a Luigi Clerici. Il Clerici torturato e fucilato, ancora vivo nella memoria di Anna Ferrario, 102 anni. Anna la rossa, ultima staffetta partigiana. Lei, un Campari al giorno, mercoledì mattina ha incontrato lo scrittore e giornalista Gad Lerner, arrivato ad Appiano per intervistarla: Anna la pasionaria andrà così a comporre una delle storie che verranno raccontate nel Memoriale della Resistenza italiana curato da Lerner e Laura Gnocchi.
Gad Lerner intervista la staffetta partigiana: "Anna è uno scrigno di memorie preziose"
Un’ora e mezza di chiacchierata che ha lasciato il segno, tanto che il giornalista, in un post su Facebook, ha così commentato:
"E’ stata una gioia intervistare oggi ad Appiano Gentile la staffetta partigiana Anna Ferrario, 52 Brigata Garibaldi, operaia tessile. Ha 102 anni, vive sola, ottima cuoca, si concede un Campari al giorno, ma soprattutto è uno scrigno di memorie preziose".
All’incontro erano presenti il sindaco Fabrizio Rusconi, l'ex primo cittadino Giovanni Pagani, il consigliere Pasquale Vergottini e Samuele Menasce, fautore dell’incontro.
"Una grande emozione poterlo conoscere - racconta Ferrario - Lo avevo solo visto in televisione: è stato di una gentilezza fuori dal comune".
Ancora completamente autonoma, Ferrario vive nella sua casa al Monte Carmelo, non distante dalla zona dove sorgeva il "monastero": l’abitazione che, da ragazza, tra riunioni clandestine di partigiani, volantini del Partito comunista e armi nascoste sotto terra, l’ha vista protagonista della Resistenza. Iscritta al Partito comunista dal 1945 sino allo scioglimento, ha iniziato il suo impegno politico quasi per caso.
"Mio fratello Luigi lavorava a Sesto San Giovanni ed è stato lui ad avvicinare me e mia sorella Tecla alla politica: prima non sapevamo nemmeno cosa fosse il comunismo - ci aveva raccontato - Allora avevo 25 anni: arrivavano i volantini da Milano e li distribuivamo in paese. Gli altri miei fratelli, invece, erano a militare".
Impegno politico e lavoro in tessitura, a Lurate Caccivio.
"Le milizie tedesche cercavano le armi sul campanile della chiesa del Monte Carmelo: noi le tenevamo nascoste in cantina, in una buca, coperte dalle patate. C’erano 300 bombe ad alto potenziale esplosivo, una mitraglia e un cannone".
Centinaia gli aneddoti a tracciare il filo rosso della sua vita. Aneddoti che, ora, arricchiranno il progetto di Lerner, "Noi, partigiani".