Gli ambientalisti si scagliano contro l'hotel extra lusso di Torno
"È fondamentale che amministratori e cittadini si rendano conto che il nostro meraviglioso lago è un patrimonio da preservare e difendere e che il turismo può portare ricchezza per tutti solo se è sostenibile"
Un altro hotel extra lusso a Torno? Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" (nella foto il presidente, Roberto Fumagalli), Wwf Lombardia, FIAB-Como Biciamo storcono il naso e dicono "no".
La polemica: "L'ennesimo hotel extra lusso..."
Gli ambientalisti scrivono:
"Agli atti del comune risulta infatti che un piano è stato presentato il 23 dicembre scorso da un soggetto privato e, con tempestività, il 20 gennaio la giunta comunale di Torno ha deliberato l’avvio di una variante al Piano di gestione del Territorio e la verifica di assoggettabilità alla VAS, Valutazione Ambientale Strategica.
Sui media è stato riportato che si occuperebbe una superficie di gran lunga superiore all’esistente, snaturando in questo modo sotto il profilo ambientale e paesaggistico un suggestivo angolo della sponda orientale del nostro lago. Il progetto prevede la realizzazione di un hotel extra lusso (l'ennesimo!), alcuni edifici residenziali, una SPA, un ristorante e persino un porticciolo e darsene privati. Il tutto nella zona, ancora incontaminata, tra via Pliniana e il lago. A tal fine sarà necessario demolire una villa settecentesca e abbattere, perché incompatibili col progetto, decine di alberi di pregio, alcuni con diametro di 300-400 cm.
Non occorre definirsi ambientalisti per rendersi conto che il delicato ecosistema lacustre verrebbe stravolto da questo progetto il quale, a nostro avviso, non tiene in considerazione la fragilità del territorio sotto il profilo idrogeologico (ricordiamo tutti le immagini drammatiche di quello che accade sulle sponde del lago quando le piogge sono particolarmente intense!)".
"Una grandiosa speculazione edilizia"
"Alla associazione dispiace che, ancora una volta, i principi della sostenibilità ambientale vengono messi in secondo piano dalla prospettiva di una grandiosa operazione di speculazione edilizia e dalla presunta “ricchezza” che dovrebbe portare al paese. In realtà, come abbiamo già visto in altre occasioni, questo tipo di interventi porta guadagni (e molto consistenti!) solo agli investitori ed ai costruttori. Le cosiddette opere di compensazione sono fumo negli occhi e funzionali alla edificazione perché scorporati dagli oneri di urbanizzazione.
Alla popolazione residente, soffocata nel periodo estivo da un turismo fuori misura, rimarrà il disagio per l’ulteriore afflusso di mezzi sulla statale Lariana, assolutamente inadeguata a sostenere un aumento dei flussi di traffico. Già ora infatti la strada è spesso interessata da code di automezzi che provocano inquinamento acustico e atmosferico.
Già ora per i residenti ci sono poche alternative per raggiungere Como: pochi battelli, pochi autobus e solo nelle ore diurne, assenza di percorsi ciclabili, addirittura l’impossibilità di andare a piedi visto il divieto (per ovvi motivi di sicurezza) di percorrere le gallerie.
L'associazione si riserva di valutare nel dettaglio il progetto quando potremo prenderne visione, la loro impressione è che si cerchi di far passare per “sviluppo turistico” una enorme colata di cemento che sconvolgerà un territorio fragile e metterà a rischio un ambiente di pregio che necessita solo di cura e manutenzione per preservarne la bellezza, anche a godimento delle future generazioni"
Un turismo sostenibile: un appello alla riflessione
Poi l'appello:
"È fondamentale che amministratori e cittadini si rendano conto che il nostro meraviglioso lago è un patrimonio da preservare e difendere e che il turismo può portare ricchezza per tutti solo se è sostenibile e, quindi, tiene nella dovuta considerazione gli impatti ambientali e sociali e le esigenze delle comunità locali. Chiedono agli amministratori comunali di riflettere attentamente prima di prendere decisioni irreparabili e invitiamo la cittadinanza ad informarsi su questo progetto, valutando l’impatto che avrà sul territorio e manifestando apertamente la loro contrarietà. Importante a questo riguardo risulta essere la vigilanza e partecipazione alle fasi di verifica della valutazione ambientale strategica".