Guanciale incanta l'Excelsior con "Il dio di Roserio"
Un lungo monologo, un vero e proprio impasto di italiano e dialetto milanese.
Straordinario spettacolo sul palco del teatro erbese ieri, mercoledì 18 dicembre
Una storia tratta dal romando di Testori
Bravissimo e intenso Lino Guanciale che, sul palco di un teatro Excelsior quasi al completo, mercoledì sera a Erba ha dato voce e corpo a "Il dio di Roserio", primo romanzo di Giovanni Testori, che racconta la corsa allucinata, la sfida all'ultimo stacco fra Dante Pessina, astro nascente del ciclismo, e il suo gregario, Sergio Consonni.
Lo spettacolo è un lungo monologo, un vero e proprio impasto di italiano e dialetto milanese, che riesce a miscelare e far arrivare allo spettatore i suoni, gli odori, i panorami, ma anche le paure, le sensazioni, le anime stesse dei protagonisti, anche solo cambiando le voci. E in tutto ciò riesce anche a restituire la visione di un’epoca, di una società, quella degli anni ’50, in cui l’adrenalina degli anni del "boom" fa credere che quello che conti sia solo arrivare primi, senza scrupoli. Ma che non è poi così distante da quella attuale, di epoca.
Guanciale ha trascinato il pubblico in un'appassionata corsa
"Il dio di Roserio" è il racconto di un dio della bicicletta di periferia milanese, un corridore dilettante, Dante Pessina, portacolori della "Vigor", e del suo gregario, Sergio Consonni. Il Pessina è il più forte e diventerà un campione: se vince alle prossime due gare, la "Milanesi" e l’"Olona", guadagnerà un posto tra i professionisti. Ma il giorno della "Milanesi" Pessina non sta bene. Consonni lo capisce e invece di amministrare la gara a vantaggio del capitano, continua a tirare come se volesse vincere lui la corsa, per una volta stanco di fare il gregario. Così Pessina, con fatica, gli si fa sotto in discesa e, di proposito, in un tornante, lo butta fuori strada. Consonni cade, si spacca la testa e resta lì, quasi morto.
Si ferma qui il racconto di Guanciale sul palco, dopo aver trascinato gli spettatori stessi nella corsa, arrancando in salita e giù a sprofondo in discesa, nei racconti tra le strade di Lecco, Erba, Asso, Como, e strappa lunghi minuti di applausi.
Un progetto del Piccolo Teatro di Milano
Lo spettacolo rientra nel progetto "Teatro fuori porta" del Piccolo Teatro di Milano che, con il sostegno di Regione Lombardia, porta il teatro fuori dai luoghi canonici, in periferia, ma anche nelle scuole e nelle biblioteche. Oggi, giovedì mattina, infatti alcuni attori del Piccolo tengono uno spettacolo e dialogano con gli studenti del liceo "Porta" e nel pomeriggio, alle 16, si tiene un laboratorio di lettura espressiva e teatralità presso la biblioteca "Pontiggia" di via Joriati.