Solidarietà

Guerra in Ucraina, il Vescovo Cantoni: "Kiev è qui, in mezzo a noi". Invito a mettere una candela sul davanzale

Oggi pomeriggio, 25 febbraio, l'incontro in forma privata con don Mykola Shcherbak, sacerdote greco-cattolico ucraino.

Guerra in Ucraina, il Vescovo Cantoni: "Kiev è qui, in mezzo a noi". Invito a mettere una candela sul davanzale
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"Guardiamo con dolore a quanto sta accadendo in Ucraina", queste le parole del Vescovo della diocesi di Como, monsignor Oscar Cantoni. Come segno di preghiera per la pace tutti sono invitati a mettere sul davanzale una candela e un’immagine mariana, rivolgendosi a Maria, Regina della Pace.

Guerra in Ucraina, il Vescovo Cantoni: "Kiev è qui, in mezzo a noi"

"La guerra è sempre una sconfitta. Il costo umano di ogni conflitto - in termini di vite umane, tensioni, divisioni, sofferenze, povertà -, da qualsiasi punto di vista lo si osservi, è sempre troppo alto. La Chiesa di Como fa sue le parole della Conferenza episcopale italiana e della Conferenza delle Chiese in Europa, che condannano la decisione di ricorrere alle armi e fanno appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche e diplomatiche a livello internazionale, affinché si fermi al più presto la follia della guerra. Ogni conflitto porta con sé morte e distruzione, lacera il tessuto sociale, causa milioni di profughi e minaccia la convivenza tra le nazioni. Dobbiamo rinnegare ogni discorso d’odio, ogni riferimento alla violenza, per coltivare relazioni e propositi di pace che generano fraternità fra i popoli. Esprimiamo fraterna vicinanza al popolo ucraino. Kiev è qui, in mezzo a noi. Non possiamo non pensare alle migliaia di persone che sono partite dall’Ucraina e che oggi sono in Italia, anche nella nostra Diocesi. Sono soprattutto donne, che hanno lasciato la propria casa e sono un aiuto fondamentale per centinaia di famiglie, in particolare nell’accudimento dei più fragili e ora condividono con noi, quotidianamente, la preoccupazione per le loro famiglie lontane e isolate dalla guerra".

L'incontro

"Per rinnovare la vicinanza a tutti gli ucraini, oggi pomeriggio, 25 febbraio, incontrerò, in forma privata, don Mykola Shcherbak, sacerdote greco-cattolico ucraino (di rito bizantino-ucraino), che collabora con la nostra Diocesi ed è il riferimento spirituale per la comunità ucraina residente sul territorio. Tutte le parrocchie della Chiesa di Como ade-riscono alla richiesta di preghiera e digiuno per la pace espressa da Papa Francesco per il Mercoledì delle Ceneri 2 marzo. Alla vigilia di questo appuntamento, vivremo un momento diocesano la sera di martedì 1 marzo. Alle 21.00, in Cattedrale, a Como, pregheremo insieme il Santo Rosario. Ci sarà il collegamento streaming per chi non potrà essere presente di persona. Il giorno successivo, 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, primo giorno di Quaresima, presiederò la celebrazione eucaristica, alle 17.00 in Cattedrale e rinnovo l’invito alla preghiera e al digiuno, per la conversione dei cuori e per chiedere il dono della pace.

Dobbiamo credere fermamente nella forza della preghiera e dobbiamo chiedere con insistenza a Dio la grazia della pace - conclude il Vescovo Oscar -. La guerra in Ucraina, nel cuore dell’Europa, ci ricorda le decine di conflitti che infiammano il mondo, di cui non sappiamo nulla e che sono causa di tragedie umanitarie indicibili. Come cristiani dobbiamo essere uniti nella supplica: mai più la guerra".

Il racconto di don Mykola: "La mia famiglia sta bene ma ha paura"

"Desidero ringraziare tutte le persone che ci sono accanto - dice don Mykola Shcherbak -. Sono riuscito a sentire i miei familiari, stanno bene ma la paura è tanta, perché nessuno credeva che la situazione potesse precipitare così in fretta. Le tensioni ci sono da tempo, quella della guerra, però, è una scelta tragica che tutti speravano non si realizzasse. Ho incontrato alcune signore che frequentano la Messa domenicale: anche i loro cari stanno bene, ma sono in preda all’ansia, perché le immagini che ci arrivano dai media sono la descrizione esatta di quello che sta accadendo. Una donna mi ha confidato che non dorme da giorni per la preoccupazione. Domenica pregheremo per la pace in Ucraina nella Messa a San Donnino e rinnovo ancora il mio grazie per tutto il sostegno che stiamo ricevendo e che non ci fa sentire soli".

 

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