"Homo Sapiens", la mostra di Ugo Bernasconi a Palazzo Lombardia: un viaggio tra le opere dell'artista "canturino"
La mostra milanese non sarà la semplice riproposizione delle opere già esposte a Cantù, ma si arricchirà di ben tredici opere aggiuntive
A Palazzo Lombardia la mostra di Ugo Bernasconi dal titolo "Homo Sapiens": una nuova esposizione a Milano, curata da Daniele Astrologo Abadal, arricchita da tredici opere aggiuntive e disegni, documenti e libri. Il volume edito in occasione della mostra approfondirà la conoscenza dell'opera poliedrica dell'intellettuale canturino con contributi di studiosi e critici.
"Homo Sapiens", la mostra di Ugo Bernasconi a Palazzo Lombardia: un viaggio tra le opere dell'artista "canturino"
Con il patrocinio di Regione Lombardia il 6 marzo prossimo, curata da Daniele Astrologo Abadal, si aprirà a Milano, allo Spazio eventi di Palazzo Pirelli, la mostra Ugo Bernasconi, "Homo Sapiens" che potrà essere visitata sino al 29 dello stesso mese. Questa nuova iniziativa, fortemente voluta dalla Pro Cantù, si deve considerare come la continuazione ideale della precedente mostra, dal titolo "Ugo Bernasconi, homo faber" promossa dall’associazione culturale canturina nel corso del dicembre del 2021.
La mostra milanese non sarà la semplice riproposizione delle opere già esposte a Cantù, ma si arricchirà di ben tredici opere aggiuntive, dalla Marina Agliè del 1905 al Ritratto lombardo del 1944. Le opere pittoriche verranno affiancate da una nutrita serie di disegni bernasconiani fra i quali quello dal titolo Vera, del 1921, di proprietà della Biblioteca civica di Cantù che proprio a Ugo Bernasconi è intitolata. Vi saranno inoltre delle teche, fabbricate su misura dalla Moltenimobili (Cantù) su disegno dell’architetto Carlo Marelli, con i numerosi volumi che testimoniano l’attività di scrittore, teorico e di “critico d’arte” del canturino.
Anche in questa occasione verrà edito un corposo volume di circa duecento pagine che avrà lo stesso titolo della mostra ma che non si limiterà ad illustrare le opere esposte. Il nuovo volume, come già è successo con quello precedente, edito da Dominioni Editore in occasione della mostra canturina, conterrà una serie di contributi di studiosi e critici dell’opera di Bernasconi volti ad illustrare ed approfondire la conoscenza della vita e della poliedrica attività dell’intellettuale canturino.
Si segnalano, pertanto, gli interventi di Daniele Astrologo Abadal (storico e critico d’arte contemporanea) sulla fortuna critica dal 1960 al 2020; Chiara Cardini (storica e critica d’arte contemporanea) sui disegni; Elena Di Raddo (storica dell’arte) sulla stagione divisionista; Giuseppe Emilcare (critico letterario) sugli aforismi e la loro vocazione filosofica; Sara Fontana (storica dell’arte) sull’attività pittorica tra gli anni Venti e Trenta; Sylvie Le Gratiet (presidente della Société des Amis d’Eugène Carrière e responsabile dell’omonimo museo parigino), sul pittore francese che fu maestro e mentore di Bernasconi negli anni del periodo parigino; Enzo Marelli (cultore della materia e storico del territorio) sugli anni giovanili, con particolare attenzione ai viaggi di conoscenza.
L’allestimento della mostra, curato dall’architetto Carlo Marelli, si misura con le caratteristiche dello spazio espositivo e in particolare con il cromatismo del pavimento pensato e realizzato da Giò Ponti, il progettista del Grattacielo Pirelli.
Il percorso della mostra segue una logica di tipo cronologico e tematico, con le opere organizzate per sezioni che saranno in tutto sette: Homo sapiens, Lungo la Senna: stagione di transito e di affermazione; Ritratti spirituali; Cronaca familiare; Paesaggi di appartenenza; Nature vive e Ritratti della maturità. Per valorizzarne il ritmo espositivo verranno intervallate da grandi pannelli con testi esplicativi e da pannelli di più piccole dimensioni che proporranno aforismi e frasi tratte dagli scritti bernasconiani.